L’AQUILA – In barba a chi pensava che sarebbe stato l’ennesimo sfogo senza alcun seguito, il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, ufficializzando questa mattina le dimissioni annunciate ieri, la sua decisione l’ha presa: “Con la presente” – recita la breve nota scritta da Cialente, inviata al presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti, al segretario del Comune Mantillo e, per conoscenza, anche al prefetto Giovanna Maria Iurato – “rassegno le mie dimissioni dalla carica di sindaco della città dell’Aquila”.
Cosa accadrà ora? Da oggi cominceranno a decorrere i venti giorni entro i quali Cialente potrà ritirare le dimissioni. Se non ci saranno ripensamenti, il 28 Marzo il Consiglio comunale si scioglierà e le dimissioni, ai sensi dell’articolo 53 comma 3 del decreto legislativo 267 del 2000, saranno depositate in via definitiva. A quel punto decadrebbe anche la Giunta e il prefetto nominerebbe un commissario fino alle prossime elezioni.
L’eventualità – emersa a margine del Consiglio comunale di ieri – che si possa unire L’Aquila all’elenco delle amministrazioni che andranno al voto il 15 maggio non sarebbe praticabile, visto che non ci sarebbero i tempi di legge per la campagna elettorale. A meno di improbabili provvedimenti ad hoc, che dovrebbero comunque derogare a una legge dello Stato.
Ma qual è il clima che si respira nelle stanze del primo cittadino? Lo abbiamo chiesto al’Assessore alla Cultura Stefania Pezzopane, al Consigliere di minoranza Franco Mucciante e al Presidente del Consiglio Comunale Carlo Benedetti.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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