L’AQUILA – Esprimiamo, in questo incontro preliminare, la nostra massima solidarietà al sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, esasperato da una solitudine istituzionale e da vicende politiche che spesso vanno a vanificare o a sminuire un’azione di governo responsabilmente condotta al prezzo di un lavoro incessante e di abnorme impegno e sacrificio. Siamo coscienti del fatto che, a volte, l’apporto del consiglio comunale, con la mancanza del numero legale sulle votazioni, possa aver giustamente leso l’immagine complessiva del Comune che, dal giorno del sisma, si sta assumendo enormi responsabilità, a volte molto al di sopra delle sue effettive possibilità economiche come, ad esempio, gli anticipi di cassa per pagare i contributi di autonoma sistemazione. Vogliamo tuttavia precisare che tali vicende non sono mai stati frutto di un distacco politico rispetto all’impegno prioritario assunto nei confronti della città. Occorre uscire da questa incresciosa situazione con un forte e responsabile cambio di passo, poiché in gioco non è il destino del singolo ma il futuro e la sopravvivenza di un intero Comune. Non ci sfugge, in questo, che può esistere anche un gioco geo-politico regionale e provinciale in base al quale, e oltre noi, ad altri potrebbe fruttare il mantenimento dell’Aquila in questa situazione di sofferenza. Il momento della responsabilità è chiesto a tutti ed ognuno deve coscientemente fare la propria parte.
Pertanto, intendiamo rafforzare la nostra collaborazione con il primo cittadino, disponibili ad assumerci fino in fondo il carico di responsabilità che appartiene ad una compagine di maggioranza, tanto più in una situazione come quella che vive il Comune dell’Aquila dopo il sisma del 6 aprile 2009. La responsabilità di consiglieri di maggioranza, in una situazione tanto difficile, è infatti quella di assicurare un impegno all’altezza delle enormi aspettative dei cittadini e questo impegno noi, oggi, lo ribadiamo con forza. Tuttavia non vogliamo neppure tacere il fatto che il Governo centrale, a due anni dal sisma, lascia l’ente comunale in una situazione di drammatica difficoltà in termini di bilancio e di gestione, che paralizzano la programmazione finanziaria e impediscono l’attuazione anche di interventi ordinari in una città che avrebbe bisogno di sinergie e di sostegni economici e istituzionali di carattere straordinario, come avvenuto e come avviene per altre realtà territoriali colpite da eventi di ben altre proporzioni rispetto al sisma del 6 aprile 2009. I mancati trasferimenti dal Governo e dal Ministero delle Finanze per circa 50 milioni di euro e il conseguente “buco” nel bilancio di 32 milioni di euro costituiscono una voragine che rischia di ingoiare il futuro della città e di far precipitare la sua ricostruzione, anche economica e sociale, in un empasse dalle dimensioni drammatiche e fatali. Rispetto a questa situazione, che impedirà, di fatto, l’approvazione del bilancio entro il termine del 31 marzo, il sindaco e la sua maggioranza non possono e non vogliono diventare il capro espiatorio su cui andranno a pesare le colpevoli responsabilità di chi ha il potere e il dovere di tener fede agli impegni presi in sede di programmazione del bilancio, quando si garantì il trasferimento delle somme. Su questo aspetto, oggi urgentissimo, e in generale sui tantissimi problemi della ricostruzione, chiediamo al governo centrale di fare in fondo la sua parte,e chiediamo altresì ai partiti nazionali, che noi qui rappresentiamo, un impegno straordinario e un’attenzione particolare sui problemi della nostra città. Il senso di questo documento è di testimoniare al sindaco che non è solo, che la sua maggioranza c’è, lo sostiene, ed è compatta e determinata a continuare a lavorare al suo fianco per il futuro della città dell’Aquila