L’AQUILA – Il prossimo 31 marzo, circa 350 precari della Asl che riunisce L’Aquila, Avezzano, Sulmona e Castel di Sangro potrebbero perdere il posto di lavoro. E a causa dei tagli e dei licenziamenti l’ospedale dell’Aquila rischierebbe un blocco pressoché totale. Molti reparti, tra cui il pronto soccorso, si ritroverebbero senza il personale necessario per assicurare cure e assistenza accettabili ai pazienti.
La situazione insomma è piuttosto grave, come hanno spiegato stamane, in una conferenza stampa congiunta, il sindaco dimissionario dell’aquila Massimo Cialente e il vice presidente del consiglio regionale Giorgio De Matteis. Tutto ha origine in un’errata applicazione di una norma contenuta nella finanziaria 2010 che prevede un taglio del 50% dei precari della pubblica amministrazione calcolato sulla spesa del 2009. L’errore di cui parlano Cialente e De Matteis starebbe proprio nell’anno individuato come parametro su cui operare i tagli: 2 anni fa la spesa della Asl aquilana per i precari non poteva che essere bassissima, perché, a causa del terremoto, il personale precario era stato assunto da altre Asl. I pasticci, però, non finiscono qui. Per evitare i licenziamenti sarebbe bastato inserire un emendamento ad hoc nel cosiddetto decreto milleproroghe, appena approvato dal parlamento; cosa che, inspiegabilmente, nessuno ha fatto, nonostante la situazione della Asl aquilana fosse nota già dal settembre 2010. Sulle possibili cause di questa lunga catena di errori Cialente è stato abbastanza esplicito: “O si tratta di pura dabbenaggine dei massimi livelli della sanità regionale Oppure c’è una volontà politica di indebolire il nostro ospedale – ha detto il sindaco. A questo punto una possibile soluzione potrebbe essere un cosiddetto decreto legge a perdere: niente più che una proroga, che però servirebbe a guadagnare tempo in attesa di arrivare a una soluzione definitiva. Cialente e De Matteis comunque sono andati ben oltre e hanno invitato l’intera cittadinanza aquilana a mobilitarsi e a scendere in piazza per difendere la sanità pubblica, proprio come fece nel 1971 in occasione dei moti per il titolo di capoluogo. Il problema dei precari peratro è solo un aspetto, per quanto tragico, di un discorso che riguarda la riorganizzazione dell’intero sistema sanitario regionale. A tal proposito Cialente e De Matteis hanno chiesto un incontro immediato con Chiodi e il sub commissario alla sanità Giovanna Baraldi per capire quante e quali sono le unità operative e i criteri di riorganizzazione della sanità abruzzese.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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