L’AQUILA – L’assessore all’Ambiente del Comune dell’Aquila e presidente del coordinamento interregionale che si oppone al gasdotto della Snam, Alfredo Moroni, interviene dopo l’annuncio dell’autorizzazione, da parte del Governo, alla realizzazione dell’impianto di compressione a Sulmona. “Il decreto firmato dai ministri Bondi e Prestigiacomo non ferma la nostra mobilitazione – dice -. Andremo avanti con i ricorsi al Tar e saremo presenti, insieme con i comitati che si oppongono alla realizzazione del gasdotto, alla riunione del Consiglio Regionale del 22 marzo, in cui verrà discussa la legge che ferma il progetto della Snam sul territorio abruzzese”. “Il via libera alla centrale – prosegue Moroni – è un chiaro segnale da parte del Governo di voler sostenere l’opera della Snam, cui l’impianto è strettamente connesso. Per quanto ci riguarda, come coordinamento antigasdotto, insieme con i comitati e con le istituzioni coinvolte, siamo determinati ad andare avanti. Alla luce di quanto è accaduto in Giappone – sono ancora le parole dell’assessore all’Ambiente – dovremmo tutti riflettere su come, di fronte alle catastrofi naturali, il territorio e la popolazione sono comunque esposti, anche in presenza di tecnologie avanzatissime”. “Ricordo – ha dichiarato ancora Moroni – che il nostro territorio, e in generale quello dell’Appennino interno, è ad altissimo rischio sismico e i danni nel sottosuolo sarebbero ingentissimi in caso di sisma, con conseguenze catastrofiche e imponderabili se riguardassero un gasdotto come quello che la Snam vorrebbe realizzare. Per non parlare dei danni ambientali prodotti dalla costruzione dell’opera e delle ripercussioni anche sull’economia dei territori. Per questa ragione – ha concluso l’assessore – non fermeremo la nostra mobilitazione e andremo avanti con le iniziative già calendarizzate, a cominciare dai ricorsi al Tar, che stanno predisponendo i nostri avvocati. Il 22 marzo, inoltre, la proposta di legge, fortemente voluta dal Coordinamento antigasdotto e già approvata all’unanimità in sede di commissione regionale, approderà in aula all’Emiciclo per la ratifica. Un segnale forte della volontà, da parte della Regione, di opporsi alla realizzazione dell’opera. Un atto con il quale salterebbe un tassello importante dell’iter autorizzativo dell’infrastruttura”.
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