L’AQUILA – L’occasione la crea il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente che con una nota ai presidenti di Camera e Senato Fini e Schifani, ha declinato l’invito a partecipare alla cerimonia celebrativa per il 150/mo anniversario dell’Unità d’Italia che si terrà domani a Montecitorio. Ne approfita subito il vice presidente del Consiglio regionale Giorgio De Matteis, che non risparmia parole “gentili” al dimissionario primo cittadino al quale corre in soccorso il Capogruppo regionale del PD Camillo D’Alessandro. La decisione del Sindacoi è stata assunta per protesta perché – dice – “c’é un pezzo del paese ormai completamente abbandonato a se stesso e senza prospettive”. “Ringrazio le eccellenze vostre – scrive Cialente – per l’invito alle celebrazioni. E’ con profondo rammarico, tuttavia, che devo declinarlo”. Cialente poi spiega i motivi del suo no “in quanto sindaco di una città distrutta dal terremoto, commissariata con totale mortificazione dell’autonomia comunale, priva di bilancio di previsione e bloccata completamente rispetto all’avvio della ricostruzione pesante, peraltro fortemente contrastata, per l’intera giornata occuperò infatti simbolicamente il devastato palazzo Margherita, nel centro storico della città, sede del Comune dell’Aquila fino alla data del sisma, rientrando così, dopo mesi, in quelle stanze, con la morte nel cuore, tra la selva dei puntellamenti, per tentare di ricordare all’Italia intera e alle istituzioni, in una giornata così importante, che c’é un pezzo del Paese ormai completamente abbandonato a se stesso e senza prospettiva.
DE MATTEIS INCALZA: “Apprendiamo con sconcerto dell’ennesima esternazione del sindaco dell’Aquila che, dopo aver dichiarato di aver rimesso il proprio mandato a causa dell’inesistenza del proprio partito e della propria maggioranza, dopo aver lanciato strali contro il governo che quotidianamente contatta e dopo aver contestato a giorni alterni la struttura commissariale guidata da Chiodi, contro tutti e contro tutto, domani non parteciperà alle manifestazioni per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. E questo per protesta. Ma contro chi e contro che cosa?”. A chiederselo è il Vice Presidente vicario del Consiglio regionale Giorgio De Matteis. “E’ ormai giunto il momento di dire basta – puntualizza De Matteis – la città non merita di apparire in tutta Italia attraverso l’immagine confusa e distorta del suo sindaco dimissionario che, ricordiamolo affinché sia nella mente di tutti, si è dimesso (e sono sue parole) perché non aveva più una maggioranza, nè un partito. La cieca mancanza di autocritica, il continuo scaricare responsabilità proprie sugli altri e la manifesta incapacità della sua amministrazione, sono il peggior viatico per la ricostruzione della città. La misura è ormai colma – continua il Vice Presidente – se Cialente non ha alle spalle più niente, nè un partito, nè una maggioranza, nè una città, nè un governo, chiuda definitivamente questa partita. E’ infatti ormai chiaro che, avendo sbagliato tempi e modi delle sue dimissioni, Cialente sta cercando disperatamente una soluzione per rientrare, senza apparire per quello che è, cioè solo e neanche più sostenuto dal suo partito. Non è più possibile che le quotidiane esternazioni e i quotidiani sbalzi di umore del sindaco, possano ancora continuare a tenere bloccata la città, perché ormai è chiaro che se c’è qualcuno che da mesi tiene ferma L’Aquila, e le sue dimissioni lo confermano, è lui con la sua ex maggioranza”.
D’ALESSANDRO (CAPOGRUPPO PD REGIONE ABRUZZO) SOCCORRE IL SINDACO: “La veemenza del collega De Matteis, da politico e da aquilano – afferma il capogruppo del Pd Camillo D’Alessandro – dovrebbe essere rivolta contro Chiodi commissario e presidente, visto che lo stesso De Matteis nei giorni pari denuncia scippi subiti dall’Aquila e nei giorni dispari difende gli ‘scippatori'”. “Ricordiamo tutti – riprende D’Alessandro – che in occasione delle elezioni provinciali De Matteis dichiarò di accettare l’alleanza con il centrodestra solo perché aveva avuta ampie rassicurazioni sulla zona franca urbana a L’Aquila. Infatti stiamo ancora aspettando, due anni ormai che L’Aquila aspetta, mentre le tasse invece si inizieranno a restituire non come accaduto in altre Regioni”. “Nessuno nasconde – insiste l’esponente del Pd – difficoltà di tenuta della maggioranza all’Aquila, ricordo che solo qualche mese fa il sindaco di Montesilvano di centrodestra si dimise per problemi politici poi rientrati. Non vi è dubbio che L’Aquila non è certo Montesilvano, neanche minimamente paragonabile il momento che vive la città capoluogo rispetto ad ogni altra città italiana. Non vi è dubbio però che le grida di Cialente siano tutte vere e De Matteis consenta a Chiodi di fare lo struzzo, di nascondere la testa”. “Perché – conclude D’Alessandro – né Regione e né Provincia si sono recate alla commissione parlamentare che solo qualche giorno fa ha ascoltato Cialente? Come mai erano assenti? È chiaro che non potevano rispondere ai rilievi del sindaco della città di L’Aquila, meglio essere assenti che rendere conto del loro operato”.
DE MATTEIS RINFORZA: “Alla stonata nota del giovane capogruppo D’Alessandro rispondiamo molto brevemente per risparmiare tempo e spazio”. Lo dichiara il Vice Presidente vicario del Consiglio regionale Giorgio De Matteis, replicando al capogruppo del PD all’Emiciclo Camillo D’Alessandro. “Si chiede al giovane D’Alessandro – sostiene De Matteis – per quale motivo il suo ex sindaco si e’ dimesso comunicando di non avere piu’ un partito dietro le spalle, cioe’ il suo Pd, ne’ una maggioranza. Dopo di che lo invito a raggiungerlo domani in ritiro spirituale dentro il Palazzo Margherita, sede del Comune. Forse cosi’ Cialente e D’Alessandro, stando insieme, avranno modo di schiarirsi entrambi le idee”.