L’AQUILA – “Ringrazio tutti gli italiani per la vicinanza dimostrata dopo il 6 aprile ma ricordo loro che c’è un pezzo d’Italia che oggi è lasciata a se stessa”. Caschetto sul capo, tricolore nel taschino, in mano un giornale e il suo portatile. Il Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente è dalle 9,30 a Palazzo Margherita, nel suo ufficio inagibile e vi resterà fino alla fine delle celebrazioni romane. All’interno una sola sedia. Niente più scrittoio, quadri, divano e carte. Osserva il suo minuto di silenzio con il Consigliere Pasquale Corriere e l’assessore Pierluigi Pezzopane insieme a lui in questa simbolica protesta. “Non voglio essere complice dell’omicidio di questa città – dice alla stampa presente – noto una sfiducia nei giovani e una rassegnazione generale. Voglio che il Governo venga qui a dare una risposta non agli aquilani ma agli italiani”. E a 10 giorni dalla lettera di dimissioni aggiunge: “convocherò a breve un consiglio comunale nel quale annuncerò la mia decisione ma questo non significa che la mia battaglia terminerà- chiude – andrò avanti anche se mi costerà una denuncia. Anzi -esclama- mi hanno detto che sono passibile di denuncia anche oggi ma vado avanti lo stesso”.
AGGIORNAMENTO ore 11,00: Il Sindaco è stato appena raggiunto dall’assessore Stefania Pezzopane, che con lui ha condiviso da Presidente della Provincia prima e da Assessore comunale poi la difficile situazione del post terremoto. Il Sindaco in relazione alle economie attese dal Governo è tornato ad attaccare la Struttura Tecnica di Missione “perchè – dice – i fondi che stanzieranno sono meno di quelli richiesti e non ariveranno dall’OPCM ma li storneranno da quelli dell’emergenza”. Il Sindaco ha inoltre ringraziato il Presidente della Camera dei deputati perchè sembra che sia stato l’unico da Roma a fargli una telefonata dopo il declinato l’invito a partecipare alla cerimonia celebrativa per il 150/mo anniversario dell’Unità d’Italia che si sta tenendo oggi a Montecitorio.
AGGIORNAMENTO ore 11,30: L’ Inno di Mameli, i Gonfaloni di Comune e Provincia e un tricolore lungo 25 metri ha animato il momento vero di commemorazione della festa aquilana a Piazza Palazzo. Moltissime famiglie con in mano la Costituzione e i simbolici colori dell’Italia hanno accompagnato il motto dell’Associazione “Jemo ‘nnanzi”, costituita da cittadini che si sono aggregati spontaneamente per contribuire alla Ricostruzione. La piazza di circa 300 persone (dati della Questura aggiornati a qualche minuto fa) attende l’arrivo del Sindaco che rivolgerà un saluto a tutti i presenti.
AGGIORNAMENTO ore 11,39: Il primo cittadino ha appena raggiunto giornalisti e cittadini che lo hanno accolto con un caloroso applauso.
L’INTERVENTO DEL SINDACO ore 12,15: Chiude il suo intevento sventolando una bandiera neroverde, poi un lungo applauso. Il Sindaco dimissionario della Città devastata dal terremoto, nel suo intervento per la commemorazione dell’Unità d’Italia ricorda la sofferenza delle tendopoli, il freddo, e la grande vicinanza che c’è stata da tutta Italia “credo – dice – nell’orgoglio di essere italiano, credo che tutti voi abbiate dato prova di grande dignità affrontando tutto quello che ci è accaduto”. Con un pizzico di commozione racconta ciò che ha pensato quando, pochi minuti prima, con il Prefetto ed il Presidente della Provincia, ha omaggiato l’effige di Garibaldi con un mazzo di fiori “Garibaldi non ha portatao avanti solo le mille camice rosse ma idealmente ha portato avanti tutte le divise di questo paese. Mi vengono in mente – aggiunge – i milioni di meridionali che hanno fatto ricca l’Italia e soprattutto il nord, molte volte trattati anche in modo indegno, con le donne che restavano nei nostri paesini, penso alla schiena di questo paese, una schiena forte e mi appello ai giovani perchè trovino la voglia, l’aspettativa, di credere che questo paese ce la può fare, di credere di riuscire ad avere una famiglia come la nostra generazione ha fatto. Non sono a Roma – prosegue – non per macanza di rispetto verso le Cariche presenti ma perchè il mio posto è qui. Noi oggi abbiamo il dovere morale, e la pesante fascia che portiamo ce lo ricorda, di mantenere viva l’aspettativa che avevate quando avete riportato i vostri figli a scuola qui. lo sento – aggiunge – gli amici dei miei figli che voglio andare via, questo non deve accadere, ritroviamo l’orgoglio di essere italiani, l’orgoglio di essere aquilani, facciamoci forti della nostra Costituzione. In bocca al lupo!”
FANFANI: “GRANDE PARTECIPAZIONE E AFFETTO PER SINDACO CIALENTE”
“Una grande manifestazione, la cui straordinaria partecipazione di pubblico, con la piazza gremita, dimostra l’attaccamento alla città ai valori dell’unità nazionale e, allo stesso tempo, una grande attestazione di affetto e di sostegno al sindaco Massimo Cialente”.
Questo il commento dell’assessore comunale ai Grandi eventi Marco Fanfani dopo le celebrazioni per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, appena conclusesi in piazza Palazzo, alla presenza delle massime autorità civili e religiose.
“Sotto la torre civica – ha proseguito Fanfani – decorata da un’enorme bandiera tricolore, con la scritta “jemo ‘nnanzi”, che testimonia lo spirito aquilano in questo momento, e sotto lo sguardo dell’effige di Garibaldi, una folla numerosissima e composta da persone di tutte le età ha reso un partecipe ed entusiasta omaggio al Paese, nel giorno del 150esimo anniversario dell’unità nazionale, testimoniando la coesione della comunità aquilana e la sua volontà di rinascere nel nome di quegli stessi valori risorgimentali di coraggio e di unità. Nello stesso tempo – ha proseguito Fanfani – tutta la cittadinanza, con affetto incredibile, si è stretta attorno al sindaco Massimo Cialente, esortandolo a restare al suo posto e a proseguire la sua quotidiana battaglia per restituire un futuro alla città. Una testimonianza di condivisione, di stima e di fiducia tanto più rimarchevole in quanto proveniente da giovani, anziani, persone comuni, comitati cittadini e, in generale, da tutte le componenti della società aquilana”.
“Devo tuttavia rimarcare con rammarico, insieme con tutta l’amministrazione comunale, – ha concluso Fanfani – l’assenza della giunta regionale, di cui nessun membro era presente in una giornata così importante per la città e per il Paese”.