L’AQUILA – Il sindaco dimissionario dell’Aquila, Massimo Cialente, non ha ancora sciolto il nodo sul ritiro delle dimissioni, la cui scadenza è fissata per il prossimo 28 marzo, ma sembra orientato a ritirare la lettera presentata l’8 marzo, dopo aver minacciato, il giorno prima in Consiglio comunale, di lasciare “perché non c’é più una maggioranza”. “Vedremo – ha detto stamane il sindaco prima di entrare a Palazzo dell’Emiciclo per sostenere la causa dei precari della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila – prima voglio incontrare il governo che deve chiarirmi che cosa sta succedendo con la ricostruzione che è ferma. Poi andrò in Consiglio comunale e lì si deciderà tutto. E’ chiaro che in questi giorni ho ricevuto grandissimi attestati di stima e inviti a continuare la mia azione politica”. E sulla ricostruzione aggiunge: “In due settimane a Fintecna sono state presentate 31 domande di finanziamento per il recupero di case ‘E’. Questo vuol dire dimostrare con i numeri che è paralisi totale visto che ci sono state circa due domande al giorno a fronte della stima di 18 mila pratiche”. E’ la nuova denuncia pronunciata dal sindaco dimissionario dell’Aquila, Massimo Cialente, che è tornato a chiedere con forza un incontro con il governo, in particolare con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’abruzzese Gianni Letta, per avere chiarimenti sui motivi per i quali la ricostruzione e il rilancio sociale ed economico dell’Aquila e del cratere sono fermi. “Il mio è un autentico allarme – ha continuato Cialente – sono bloccati gli edifici pubblici e anche i cantieri privati per i quali mediamente il processo di autorizzazione è di circa sei mesi. Che cosa devo fare per richiamare l’attenzione su questa gravissima situazione? Di chi è la colpa, dei cittadini, degli imprenditori, della governance, del Comune dell’Aquila? Sono mesi – continua Cialente – che cerco di capire che costa sta succedendo”. Cialente ha sottolineato anche il fatto che “é stato bloccato il rilascio definitivo delle autorizzazioni a causa delle leggi retroattive che sono entrate in vigore”.
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