L’AQUILA – Il Sottosegretario alle politiche per la famiglia sen. Carlo Giovanardi si dice costretto a rispondere ancora una volta alle affermazioni inutilmente polemiche del sindaco dimissionario dell’Aquila Cialente, che ha lamentato ieri il mancato utilizzo della quota del Fondo per le politiche della famiglia destinata alla ricostruzione post-terremoto, e ha lanciato sospetti sul bando recentemente emanato dal Commissario straordinario. Si tratta dei 12 milioni che il decreto legge n. 39 del 2009 aveva destinato a servizi per l’infanzia, per gli anziani e per nuclei monogenitoriali. Giovanardi ricorda ancora una volta che quei fondi furono subito messi a disposizione del comune dell’Aquila, e che soltanto nell’ottobre 2010, dopo molte sollecitazioni e visite in loco di Giovanardi stesso, è stata possibile la sottoscrizione di un atto d’intesa, con il Comune e con il Commissario straordinario, che ha destinato 3,1 milioni alla ristrutturazione dell’edificio ex Onpi, a L’Aquila, per l’ampliamento di una residenza per anziani, l’attivazione di spazi comuni e di una sezione destinata a malati di Alzheimer. Nessun altro progetto nel frattempo presentato ha le medesime caratteristiche di fattibilità: neanche il piano sociale che il Comune dell’Aquila ha presentato soltanto all’inizio del 2011, che si limita a formulare una lista di interventi, di iniziativa pubblica e privata, non tutti coerenti con le finalità previste dalla norma in questione, e privi, allo stato, di indicazioni su numero e qualità dei beneficiari, caratteristiche e tempi di realizzazione. Il Commissario straordinario delegato per la ricostruzione, il Presidente della regione Chiodi, ha pertanto emanato un bando, di intesa con il sottosegretario Giovanardi, per sollecitare ulteriormente i comuni dell’area colpita dal terremoto a presentare progetti. Il bando risponde anche a preoccupazioni locali sulle modalità di scelta dei progetti da finanziare: in tal senso il bando assicura pubblicità e trasparenza al procedimento, contrariamente a quanto ipotizzato dal sindaco Cialente. Sono definiti termini per la presentazione dei progetti e criteri per la loro valutazione, che sarà affidata a una commissione composta da rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Commissario delegato. “A tale valutazione e al finanziamento – conclude Giovanardi – ben potranno concorrere progetti presentati dal comune dell’Aquila, che dimostrino di avere le caratteristiche di utilità e fattibilità che sono state riconosciute al progetto per la ristrutturazione della residenza per anziani ex Onpi”.
Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Carlo Giovanardi con delega alle politiche per la famiglia
IL SINDACO RISPONDE.
L’AQUILA – “La domanda è una sola: perché il bando è stato emanato solo ora?”
Il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente risponde al sottosegretario Carlo Giovanardi sui fondi per le politiche della famiglia.
” Il sottosegretario – ha dichiarato Cialente – aveva in un primo tempo dichiarato che non poteva erogare i fondi perché non aveva i progetti da parte del Comune. Lo abbiamo letteralmente inondato di richieste attraverso la presentazione di progetti strutturati e circostanziati, alcuni addirittura esecutivi, nonostante tale precisione non fosse stata richiesta. Avevamo anzi proposto un incontro allo stesso Giovanardi e al commissario Chiodi per un chiarimento reciproco che consentisse di andare avanti serenamente su una materia che per noi è vitale. Adesso viene fuori il bando con cui si stabiliscono, sono parole di Giovanardi, “termini e criteri”. Cosa dobbiamo dedurne? Che finora termini e criteri non c’erano? E se non li sapevano loro come potevamo conoscerli noi?”.
“L’impressione – ha proseguito Cialente – continua ad essere quella che vi sia qualcosa di poco chiaro anche rispetto a questioni sociali sulla ricostruzione dell’Aquila. Ricordo che la Procura si era interessata alla vicenda, come noto, in riferimento al progetto della Fondazione Abruzzo Solidarietà e Sviluppo onlus (a proposito, era stato dichiarato conforme dal sottosegretario, quindi questi criteri di conformità c’erano o non c’erano?). Chiediamo pertanto a Chiodi di revocare il bando aprendo un vero confronto. L’assessore alle Politiche sociali Stefania Pezzopane si è già attivata in queste ore per sentire sindaci e associazioni, che sono tutte sorprese e sconcertate”.
“Parlando della necessità di assicurare pubblicità e trasparenza alle procedure – ha aggiunto Cialente – Giovanardi e Chiodi ammettono implicitamente che prima non c’era né l’una né l’altra cosa. Tuttavia se ora c’è pubblicità manca ancora la trasparenza, dal momento che non sono chiari i criteri dei punteggi”.
“Faccio notare piuttosto – ha detto ancora Cialente – che nel bando viene esclusa una tipologia di intervento, corrispondente alla lettera D, che prima era presente. Si tratta di una voce all’interno della quale il Comune aveva proposto iniziative per i giovani, la realizzazione di centri polifunzionali per i quartieri del progetto Case e l’attuazione del progetto legato alla fondazione Dopo di noi in favore dei disabili. Tutte progettualità che non potranno più essere attivate, costringendo il Comune a proporre realizzazioni di altra natura che non costituiscono una priorità. Tra i criteri, infine, non è contemplata alcuna priorità o differenziazione per il Comune dell’Aquila, con i suoi oltre 70mila abitanti e i suoi problemi, anzi direi drammi sociali”.
“Quanto all’ex Onpi, faccio notare – ha concluso Cialente – che il protocollo d’intesa, proposto dallo stesso Comune per accelerare le procedure e inviato a Chiodi il 15 ottobre, è stato rinviato sottoscritto solo a metà gennaio, dopo essere rimasto, inspiegabilmente, per ben tre mesi nel cassetto del commissario”.
E ANCORA GIOVANARDI: “Rispondo, spero per l’ultima volta, alle inaccettabili insinuazioni e provocazioni del sindaco dell’Aquila Cialente. Il bando – spiega Giovanardi – è stato emanato solo ora perché dal momento in cui furono stanziati i fondi, con il decreto legge del 28 aprile 2009, al primo febbraio 2010 quando la protezione Civile ha esaurito il suo impegno diretto su L’Aquila, malgrado le nostre ripetute insistenze e visite in loco, durante le quali il sindaco Cialente ci aveva portato a visitare l’area ex Onpi, nessun progetto – ricorda – era stato presentato. Soltanto alla metà del 2010 il comune dell’Aquila ha presentato una proposta per quell’area, il cui relativo protocollo è stato sottoscritto dal dipartimento della famiglia alla fine del 2010, quando è stato perfezionato il relativo piano di fattibilità, con l’ impegno della somma di oltre 3 milioni di euro. Passata, pertanto, la fase della prima emergenza e avendo avuto sia dal Comune dell’Aquila che da altre realtà soltanto altre proposte generiche ma nessun progetto che avesse i necessari requisiti di fattibilità (e il Sindaco Cialente ci informa che la Procura dell’Aquila si stava interessando alle modalità di presentazione dei progetti) ben volentieri – prosegue Giovanardi – i competenti uffici del dipartimento hanno aderito alla proposta del Presidente Chiodi di emanare un bando che dia a tutti i comuni la possibilità, entro un mese, di presentare progetti che naturalmente – conclude il sottosegretario – devono essere in piena sintonia con le finalità per le quali il Dipartimento famiglia ha stanziato due anni fa la somma complessiva di 12 milioni di euro”
ANCHE LA PEZZOPANE REPLICA A GIOVANARDI: “Quando la smetteranno con questo balletto di polemiche, che fanno solo male alla città?” In questo modo l’assessore alle Politiche Sociali Stefania Pezzopane replica alle dichiarazioni del Sottosegretario Giovanardi, sull’utilizzo dei fondi per la famiglia.
“Il Sottosegretario Giovanardi venga a L’Aquila per capire quali sono le reali esigenze delle famiglie e per parlare con il Comune e con le associazioni di volontariato che operano sul territorio e che hanno collaborato con noi nella stesura dei progetti del piano sociale. Il dialogo solo con il Commissario Chiodi lo sta portando fuori strada.
In alternativa ci conceda la possibilità di un incontro, più volte chiesto e mai ottenuto, che servirà a far comprendere le motivazioni per cui chiediamo la revoca immediata del bando, emanato tardivamente dal Commissario Chiodi e l’apertura di un vero confronto.
Da mesi ormai il Comune dell’Aquila ha inviato le proposte progettuali al governo e al Commissario Chiodi. Si tratta di progetti che il Comune ha condiviso con le associazioni del territorio, basati, dunque, sulle reali esigenze della città.
Il decreto n. 39, convertito poi in legge, è datato aprile 2009 e gli interventi previsti due anni fa per le famiglie non sono più attuali, perché molte delle esigenze sono state soddisfatte. Adesso quello di cui si avverte maggiormente il bisogno in città sono i servizi sociali, soprattutto nelle vicinanze del progetto CASE, che rischiano di diventare quartieri dormitorio, e il recupero degli spazi sociali in centro storico.
Abbiamo bisogno di centri diurni per gli anziani, di servizi per disabili, i giovani reclamano spazi ricreativi, nel centro della città.
Abbiamo più volte chiesto al governo un incontro, ma il Sottosegretario Giovanardi ha saputo solo polemizzare con il Comune dell’Aquila.
A due anni di distanza, paradossalmente arriva un bando, emanato dal Commissario Chiodi, che fissa i criteri per l’assegnazione dei fondi. Un autogol. Dunque non è vero che mancavano i progetti, come ha affermato Giovanardi. È vero il contrario, i progetti c’erano, quelli presentati dal Comune. Mancavano i criteri, che arrivano con due anni di ritardo e che
oltretutto sono poco chiari, perché privi dei parametri per la valutazione delle proposte.
In più nel bando, emanato da Chiodi, viene amputata la lettera “D”, che prevedeva altri interventi di tipo sociale. Sulla base di questa voce il Comune aveva proposto iniziative per i giovani, la realizzazione di centri polifunzionali per i quartieri del progetto Case e l’attuazione del progetto legato alla fondazione “Dopo di noi” in favore dei disabili. Tutti progetti di cui il nostro territorio ha davvero bisogno, ma che non potranno più essere proposti.
In questo modo si perde solo tempo e la ricostruzione sociale non partirà mai”.
INTERVIENE ANCHE IL SINDACO DI VILLA SANT’ANGELO PIERLUIGI BIONDI
L’AQUILA – Le polemiche messe in piedi dal Sindaco dell’Aquila e dall’assessore Stefania Pezzopane in merito alle risorse messe a disposizione dal Dipartimento della famiglia, i cosiddetti “fondi Giovanardi”, sono altamente demoralizzanti.
Forse è ora che qualcuno spieghi ai vertici del Comune che non si trovano dentro la reggia di Versailles e ai cancelli non c’è un popolo di straccioni che reclama un po’ di pane.
I sindaci dei comuni del “cratere”, in questi due lunghissimi anni, consapevoli della priorità che rappresenta la ricostruzione dell’Aquila, sono stati zitti e al lavoro, con l’unico obiettivo di guadagnarsi sul campo un trattamento di pari dignità e poter fare il bene dei propri paesi. Senza proclami, senza reclami.
Siccome, però, a voler fare troppo i buoni si rischia di passare per fessi, annunciamo che siamo stufi.
La città-territorio, di cui molti si sono riempiti la bocca – nonostante gli sforzi dell’assemblea dei sindaci dell’area del “cratere” e nonostante la storia di questa meravigliosa città, fondata dai castelli del contado – non rimane altro che un concetto vuoto, buono solo per qualche campagna elettorale.
Dunque è ora di parlare di dati: su un totale di 12 milioni dei “fondi Giovanardi”, 3,1 sono già stati incassati dal Comune dell’Aquila per il progetto relativo all’edificio ex Onpi e con il decreto emanato dal Commissario Gianni Chiodi avrà la possibilità di richiederne altri 3,5 per un totale di 6,6 milioni, ben oltre la metà delle risorse a disposizione.
È del tutto legittimo e condivisibile, quindi, che il Commissario, con procedure trasparenti e regole precise, dia la possibilità al resto dei comuni del cratere, che comunque rappresentano il 50% della popolazione colpita dal terremoto, di poter presentare progetti per l’utilizzo dei restanti 5,4 milioni.
Chi nega questo diritto o è in malafede o non si è reso conto che il sisma non si è fermato al confine delle mura cittadine.