L’AQUILA – L’Azienda per l’edilizia territoriale (Ater) della provincia dell’Aquila ha approvato quadri economici per il finanziamento del recupero del patrimonio abitativo, danneggiato dal sisma del 6 aprile 2009, per complessivi 19 milioni di euro, di cui circa 13 già appaltati: i fondi hanno coperto e copriranno i costi per la riparazione di 595 appartamenti i cui danni sono stati classificati A, B e C.
I dati sono resi noti dal commissario straordinario dell’Ater dell’Aquila, Piergiorgio Merli, nel fare il punto della situazione sugli interventi di competenza dell’azienda che ha il compito della ristrutturazione degli edifici con danni classificati A, B e C. “Un buon numero di famiglie sono rientrate, altre rientreranno man mano che i lavori finiranno – spiega Merli -, la nostra attività va avanti secondo il programma prestabilito che abbiamo messo in campo superando mille difficoltà fin dai giorni successivi al terremoto del 6 aprile 2009. Ci siamo prodigati, non risparmiando energie, per accelerare i tempi nella consapevolezza che inquilini e proprietari, provati da quasi due anni di lontananza, vogliono tornare in case sicure. Ma chiarisco ancora che i ritardi non dipendono dalla nostra volontà”.
Sono 1.485 gli alloggi di edilizia popolare danneggiati dal sisma: 490 classificati con esito di danno “A”, 293 classificati “B”, 23 “C” e 679 “E”. Due sono gli stabili crollati. Il recupero delle “E” è di competenza del Provveditorato interregionale alle Opere Lazio, Abruzzo e Molise. Il fabbisogno finanziario per la riparazione degli alloggi di competenza Ater è stimata in 23.290.136 di euro. Merli ha di nuovo sottolineato il boom di domande arrivate per i vari appalti, da parte di aziende che hanno partecipato alle prequalifiche. “C’é stato un ribasso di circa il 20% ottenuto nelle procedure negoziate – spiega ancora Merli – un risparmio per lo Stato che sarà rimesso in circolo per altre ristrutturazioni”.