L’AQUILA – Non ha fine l’odissea dei proprietari delle aree espropriate per la realizzazione dei complessi antisismici per i senza tetto a causa del terremoto, progetto Case e Map. Da mesi e mesi questi nostri concittadini chiedono all’Amministrazione comunale di restituire loro i terreni non utilizzati per tali operazioni, o comunque di fare chiarezza sul destino degli stessi”. la denuncia arriva dal consigliere comunale del gruppo Dca (Democrazia cristiana per le autonomie) Roberto Tinari.
L’amministrazione attiva non dà risposte e, al contrario, pare intenzionata a dare il via ad alcuni progetti da realizzare su tali aree, senza che i proprietari ne siano informati. Un comportamento censurabile, che denota assenza di trasparenza e soprattutto di rispetto nei confronti degli Aquilani.
La Municipalità faccia chiarezza su questo delicato argomento, che interessa centinaia di persone e, almeno per una volta, abbia il coraggio di restituire i terreni non usati ai proprietari o, se intende vincolarli per progetti, lo dica pubblicamente e paghi il giusto agli interessati.
ESPROPRI, LE PRECISAZIONI DELL’ASSESSORE DI STEFANO
L’AQUILA – L’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano interviene sulla questione dei terreni espropriati per la realizzazione del progetto Case.
“Concordo con il consigliere comunale Roberto Tinari rispetto al problema dell’odissea dei cittadini aquilani che hanno subito degli espropri e non sono stati ancora indennizzati. – ha dichiarato Di Stefano – Vorrei tuttavia chiarire che la competenza rispetto a questa materia non è del Comune dell’Aquila ma del Dipartimento di Protezione Civile e aggiungo, solo a titolo di informazione, che è stata costituita dallo stesso dipartimento una struttura apposita tuttora operante all’interno della Scuola Sottufficiali della Guardia di Finanza a Coppito. Per quanto di mia conoscenza, anche sulla base dei solleciti che ho avuto modo di inoltrare alla struttura in questione, – ha aggiunto l’assessore – le pratiche di pagamento per le aree espropriate per la realizzazione dei quartieri del progetto Case e per quelle non utilizzate, sono in corso di elaborazione. È però opportuno chiarire – ha concluso Di Stefano – che i progetti ai quali probabilmente il consigliere fa riferimento ricadono entro il 30 per cento di superficie destinato, in ogni area del progetto Case, a strutture polivalenti. Si tratta di terreni che verranno quindi utilizzati per la realizzazione di centri di aggregazione, strutture sportive e a servizio della comunità e per tutto quanto è previsto dalle norme tecniche di attuazione del Comune dell’Aquila (articoli 29-41). Si tratta di progetti importanti e necessari ai fini di evitare che i nuovi insediamenti non diventino quartieri dormitorio”.