L’AQUILA – La vexata quaestio dei fondi per il sociale è giunta ieri ad una risoluzione. Il sottosegretario Carlo Giovanardi è stato infatti a L’Aquila, dove ha incontrato prima in Comune il sindaco Cialente e l’assessore Stefania Pezzopane, poi si è recato in Regione per una conferenza stampa con il presidente e commissario delegato alla ricostruzione Gianni Chiodi.
La polemica dei mesi scorsi
Da mesi ormai fra il sottosegretario del governo Berlusconi e il Comune dell’Aquila è in atto una polemica a distanza a proposito del mancato utilizzo dei circa 12 milioni di euro da destinare alla ricostruzione sociale; soldi che erano stati stanziati a favore dell’Aquila e dei territori colpiti dal terremoto all’indomani del 6 aprile.
Nei mesi scorsi Giovanardi aveva bacchettato a più riprese il Comune perché, a distanza di due anni, non aveva ancora presentato progetti con criteri di fattibilità su cui dirottare i fondi (eccezion fatta per la ristrutturazione dell’ex Onpi, per il quale sono stati bloccati circa 3 milioni di euro; il che ha fatto scendere il “plafond” ministeriale a poco meno di 9 milioni di euro).
Il Comune, dal canto suo, aveva replicato a Giovanardi di aver letteralmente “inondato” la scrivania del sottosegretario di progetti e richieste calcolate al centesimo.
Il nuovo scambio di accuse
Il rimpallo reciproco di accuse e responsabilità si era infiammato di nuovo quando si è venuto a sapere che i fondi per il sociale erano in realtà nelle casse del commissario Chiodi. Il quale, qualche settimana fa, ha deciso di ricorrere allo strumento del bando di concorso per “allocare” i 9 milioni di euro rimanenti. Una scelta appoggiata da Giovanardi ma criticata in modo anche duro dal Comune dell’Aquila, soprattutto per bocca del sindaco Cialente e dell’assessore Pezzopane. “Il bando è un autogol” – aveva detto la Pezzopane – “Il Comune dell’Aquila ha da tempo inviato al governo e al commissario Chiodi progetti e richieste basate sulle reali esigenze della città. C’è bisogno di servizi sociali, soprattutto nelle vicinanze del progetto C.a.s.e., che rischiano di diventare dei quartieri dormitorio. Il bando emanato da Chiodi è un autogol perché oltretutto mancano i criteri per la valutazione delle proposte e non c’è traccia della lettera ‘D’, che prevedeva atri interventi di tipo sociale, progetti di cui il nostro territorio ha davvero bisogno ma che non potranno più essere proposti. In questo modo la ricostruzione non ripartirà mai”.
Chiodi e Giovanardi. La conferenza stampa
Il bando pubblico sui progetti a sostegno delle famiglie non verrà ritirato. Lo hanno annunciato il commissario per la ricostruzione, Gianni Chiodi, e il sottosegretario alle Politiche della famiglia, Carlo Giovanardi, nel corso di una conferenza stampa rispondendo in questo modo alle richieste di revocare il bando del 14 marzo contenuto nel decreto 50 e far ripartire daccapo tutta la procedura. Il sottosegretario Giovanardi ha spiegato che “i progetti pervenuti prima dell’emanazione del bando del 14 marzo, non verranno tenuti in considerazione anche se potranno essere ripresentati nell’ambito dello stesso bando. Così come – ha aggiunto Giovanardi – non verrà azzerata alcuna procedura; i soldi ci sono, sono immediatamente spendibili e dunque bisogna far al più presto per far partire i progetti che potranno essere presentati, come dice il decreto 50, entro il 15 aprile”. Il Sottosegretario ha confermato che nel bando sono a disposizione circa 9 milioni di euro, “che rappresentano la disponibilità residua dei 12 milioni di euro stanziati nell’immediatezza del terremoto del 6 aprile. Da questa cifra è stata decurtata sola la parte relativi ai lavori dell’ex Onpi, il cui progetto è arrivato a compimento. Poi silenzio assoluto per due anni; da qui la decisione di fare un bando pubblico che vaglierà i progetti secondo criteri pubblici, noti e definiti”. Sulla stessa frequenza d’onda il Commissario delegato alla ricostruzione: “Un mese è ampiamente sufficiente per presentare schede progettuali da parte dei comuni del cratere – ha detto Gianni Chiodi -. Questa struttura commissariale ha scelto ancora una volta la strada della trasparenza e della chiarezza, essendo in gioco soldi pubblici. Del resto quale garanzia migliore è la certezza di regole codificate per tutti coloro che partecipano ad un bando pubblico. E il decreto 50 risponde a queste esigenze: informazione e coinvolgimento di tutti i comuni”. Il commissario Chiodi, poi, non ha mancato di ringraziare il Sottosegretario “per aver mantenuto intatta la disponibilità finanziaria dei 12 milioni stanziati dopo il terremoto nonostante siano passati due anni. Giovanardi ha mostrato grande senso di responsabilità non cedendo alle polemiche e mostrando invece di andare avanti sulla strada di incentivazione alle politiche della famiglia”. In chiusura, il Commissario per la ricostruzione ha precisato che “tutte le esigenze che non trovano risposte o accoglimento nel bando pubblico del decreto 50, potranno essere prese in considerazione facendo riferimento al fondo generale delle donazioni legate al terremoto”.
“I 3 milioni di euro per l’ex Onpi sono stati stanziati e oggi possono essere usati” ha proseguito Giovanardi – “Rimane il problema degli altri 9 milioni di euro. Diteci dove li possiamo spendere. Sono passati 2 anni e purtroppo è sfumata la possibilità in base a cui potevano essere messi anche altri progetti .Abbiamo avuto una serie di proposte, di suggerimenti ma nessun progetto di fattibilità. Per questo abbiamo pensato di fare il bando. Non siamo degli ottusi burocrati ma i progetti per la famiglia devono essere per la famiglia. Poi ci sarà una commissione che valuterà anche i progetti fuori dall’Aquila…Magari fossi riuscito a lasciare 2 anni fa qui l’assegno e andare via. Quando vedevo le manifestazioni di protesta a Roma pensavo “Io i soldi li ho investiti”. Allora che dovevo fare incatenarmi anch’io all’Aquila perché questi fondi non sono stati spesi?”.
Fondi per il sociale. Chiodi: “Progetti valutati da tecnici, non da politici”
“Fino ad ora la politica ha fatto la parte politicante. Adesso speriamo che con questo bando potranno essere fatti progetti per gli anziani, le famiglie, le persone in difficoltà”. Lo ha detto Gianni Chiodi nella conferenza stampa tenuta stamane insieme al sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega alle politiche per la famiglia Carlo Giovanardi. “Vorremmo” – ha proseguito Chiodi – “che i progetti fossero veri progetti e non una frammentazione di interventi per fini che possono essere anche molto diversi da quelli dei cittadini. Con questo bando abbiamo regole e trasparenza. Le regole, per esempio, sono quelle sui tempi di attivazione, che dovranno essere necessariamente brevi, o sulla possibilità di intervenire in quelle che sono le nuove aree del progetto case, dove naturalmente ci sono bisogni diversi da quelli del passato. I comuni potranno presentare progetti in cui è prevista anche una loro compartecipazione. A tutte queste cose abbiamo dato un punteggio”. Chiodi ha poi concluso: “Ci sarà una commissione di tecnici e non di politici. Le cose si devono far bene perché i soldi sono degli italiani”