L’AQUILA – La commissione Ambiente della Camera dei deputati ha ascoltato in audizione l’avvocato Antonio Morgante, responsabile della segreteria del commissario delegato per la ricostruzione, Gianni Chiodi, per il lavori sulle proposte di legge che riguardano la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009. Morgante ha ricordato l’esistenza del “decreto Abruzzo” come legge di riferimento evidenziando che le tre proposte di legge in discussione, che vedono come primi firmatari rispettivamente gli onorevoli Libé, Zamparutti e Lolli, pur positive, se sovrapposte potrebbero portare più danni che benefici. In ogni caso, la struttura commissariale ha tutta l’intenzione di valutare ed eventualmente accogliere le proposte positive che verranno fuori da quei testi. “Le proposte – ha spiegato Morgante – sono in termini assoluti sicuramente valide e non vi è dubbio che le stesse possano potenzialmente governare il complesso processo della ricostruzione dell’Aquila. Bisogna però ricordare che una legge sulla emergenza e sulla ricostruzione già esiste ed è il cosiddetto ‘decreto Abruzzo’ convertito nella legge numero 77/2009”. Secondo Morgante, “cambiare le regole mentre si gioca potrebbe essere davvero dannoso!”. Il ‘decreto Abruzzo’ ha innescato un processo efficiente di normazione che, gradualmente, sta producendo effetti sempre più tangibili nel complesso scenario dell’Abruzzo post-sisma. “Sulla base del ‘decreto Abruzzo’ – ha sottolineato Morgante – è partita la ricostruzione privata, si sono avviate le procedure per la pianificazione della ricostruzione dei centri storici, le misure di sostegno all’economia e la ricostruzione del patrimonio immobiliare pubblico compresi i beni culturali”. Secondo il rappresentante di Chiodi, “discutere oggi delle regole di base che riguardano la governance, la dotazione finanziaria e le procedure vorrebbe dire ricominciare daccapo e questo potrebbe costituire il colpo di grazia per L’Aquila e gli altri comuni d’Abruzzo colpiti dal terremoto”.
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