L’AQUILA – L’accordo raggiunto martedì scorso fra gli ordini di architetti e ingegneri, la Struttura Tecnica di Missione, l’Ance e il commissario alla ricostruzione dovrà segnare una svolta nell’avvio della ricostruzione pesante. E’ quanto si augurano, almeno, i membri del tavolo tecnico in cui è stata raggiunta l’intesa.
Al centro delle richieste avanzate dai progettisti c’erano soprattutto questioni di ordine metodologico, come parametri di calcolo univoci per i prezzari. Il protocollo d’intesa dovrebbe aver fatto chiarezza almeno su questo ma è certo che ulteriori correzioni o aggiustamenti saranno fatti in itinere. Rimangono infatti molte criticità. La soluzione di alcuni problemi – come ad esempio la costituzione di uno sportello unico per il comune dell’Aquila (fortemente voluta da ingegneri e architetti) o come quello, centrale, dello smaltimento delle macerie – è stata procrastinata.
Molta incertezza rimane anche sulla scadenza per la presentazione dei progetti per gli edifici classificati E. Entro il 30 giugno dovranno pervenire a Fintecna la pratiche di oltre 15 mila abitazioni; obiettivo che, al momento, appare difficilmente raggiungibile. Ne sono convinti soprattutto architetti e ingegneri, secondo i quali sarà difficile non ricorrere a un’ulteriore proroga. L’ Ance e la struttura del commissario per la ricostruzione, invece, vorrebbero mantenere come scadenza quella di giugno.
Abbiamo ascoltato Gianni Frattale, presidente dell’Ance; Antonio Morgante, capo segreteria Commissariato alla ricostruzione; Paolo De Santis, presidente dell’ordine degli ingegneri della provincia dell’Aquila; Gianlorenzo Conti, presidente dell’ordine degli architetti.
Accordo su case e. i tecnici: soddisfatti ma molti problemi rimangono
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