REGIONE – “Per la prima volta si è avviata una fase politica coraggiosa che prevede una serie di riforme che vanno realmente ad incidere e a modificare assetti stratificati e consolidati in cui si annidavano e si annidano inefficienze e sprechi che hanno gravato pesantemente negli anni”. A parlare è il Presidente di Confindustria Mauro Angelucci riferendosi alle riforme e alla riorganizzazione di alcuni importanti comparti del sistema amministrativo portati avanti dalla Regione. “Il Presidente Chiodi vada avanti con il lavoro avviato e da tempo sollecitato dalle parti attive della società che è quallo della riorganizzazione del sistema sanitario, riduzione del debito e risanamento del bilancio regionale, riorganizzazione degli Enti strumentali e d’ambito e relativa riduzione del loro numero, riforma dei Consorzi Industriali e riorganizzazione delle aree industriali, riorganizzazione del sistema dei Trasporti. Sono – aggiuge – tutti temi nell’agenda dell’attuale Giunta regionale su cui da tempo Confindustria e il sistema produttivo sollecita interventi incisivi per migliorare l’efficienza e l’economicità del sistema pubblico regionale a rafforzamento complessivo del territorio e delle imprese che vi operano. L’Abruzzo sta vivendo una crisi senza precedenti che coincide non solo con la crisi finanziaria globale che ha colpito l’economia negli ultimi anni, ma anche con delle crisi locali conseguenti il terribile sisma dell’aprile 2010, con il quale questo Governo si è dovuto venire a confrontare, e con un sistema amministrativo inefficiente di cui la sanità rappresenta solo l’aspetto più eclatante e gravoso per la regione ma non il solo. Ecco perché è necessario che la Regione, seppure con difficoltà ed eventuale perdita di consensi, continui con decisione e senza tentennamenti con i processi di riforma avviati e auspicati, su cui il sistema produttivo in primis misurerà – e lo farà senza sconti- la vera capacità dell’attuale Governo regionale di saper operare e di saper incidere in modo costruttivo e positivo sul risanamento del sistema regionale”.