L’AQUILA – “Nonostante le innumerevoli richieste ed i vari appelli per la sistemazione per il piano viabile Val Chiarino di Arischia, ad oggi, trascorsi quasi 2 anni dal sisma, nulla è stato fatto!”. E’ la denucnia Elia Serpetti, Presidente Amm.ne Beni Separati dei Naturali di Arischia che con una nota inviata al Commissario per la Ricostruzione, al presidente della Provincia e al Sindaco dell’Aquila, ribadisce che dopo un anno e mezzo di incontri, sopralluoghi e quant’altro, per comprendere meglio lo stato del pendio a ridosso piano viabile e gli interventi da attuare per evitare ulteriori danni economici-sociali alla popolazione ed ai commercianti (vds. allevatori, rifugio, ecc.), già piuttosto contingenti, si è deciso, senza alcuna comunicazione, di chiudere la strada. “Alla fine del 2010 la Regione Abruzzo ha stanziato circa 900mila euro per la sistemazione della frana affidandoli al Comune; ma quest’ultimo a distanza di 4 mesi è completamente latitante nonostante oltre al finanziamento, siano già presenti tutti i progetti ed i pareri del caso già ampiamente sbandierati al tempo trascorso. Allora chiediamo quali siano le reali intenzioni e come vuol procedere l’Amministrazione Comunale. Visti i notevoli danni che si stanno verificando, non escludiamo un interessamento della popolazione senza escludere una petizione popolare da inviare alla Magistratura perché Arischia non si può più permettere di perdere altri finanziamenti come quello della Caritas, che ricordiamo, è stato l’unico previsto post-sisma. Speriamo infine che non sia necessaria l’attesa della campagna elettorale perché più tempo trascorre e più i danni crescono a scapito della popolazione arischiese”.