L’AQUILA – Mentre il PD (Lolli e Franceschini) presenteranno oggi al question time un’interrogazione al governo per chiedere conto di quanto fatto a due anni dal terremoto in Abruzzo, il Commissario per la Ricostruzione Gianni Chiodi esprime soddisfazione per il Piano di ricostruzione nel centro storico presentato dal Comune dell’Aquila.”Esprimo vivo apprezzamento per l’iniziativa promossa dal comune dell’Aquila che ha reso note le prime iniziative dirette all’attuazione del Piano di ricostruzione dell’asse urbano ‘Vittorio Emanuele II-Federico II’. L’asse urbano Vittorio Emanuele II-Federico II – aggiunge Chiodi – rappresenta il banco di prova concreto del percorso operativo tracciato in numerosi documenti di indirizzo predisposti dal Commissario, condivisi con il sindaco dell’Aquila ed infine confluiti nell’avviso del Comune dell’Aquila del 22 giugno 2010. A seguito delle proposte presentate dai cittadini entro il 28 febbraio 2011, e’ stato possibile, anche grazie alla elaborazioni di tipo urbanistico fatte dagli uffici tecnici del Comune, giungere alla redazione di una prima anticipazione del piano di ricostruzione dell’asse viario principale. Oltre 150 schede esaminate, con l’analisi della destinazione d’uso degli alloggi adibiti a residenza, basti pensare all’individuazione di oltre 2500 seconde case e alla possibilita’ di finanziarne il recupero, allo stato di degrado degli immobili, del loro rapporto – ritengo – anche con i sottoservizi e l’analisi dello stato delle reti. Inoltre, le elaborazioni relative alla qualita’ della ricostruzione, alle statistiche emerse dalle schede di intervento, alla logistica generale e ai caratteri geologici dell’area, tutto questo conduce verso l’elaborazione del piano di ricostruzione – come piu’ volte da me sollecitato – di quella parte della citta’ che tutti ci auguriamo, come il sindaco e l’assessore Di Stefano, possa essere ricostruita dov’era e com’era. Ora, per la sottoscrizione della prevista intesa, resto in attesa, dopo le opportune e pertinenti valutazioni che il sindaco vorra’ e dovra’ fare, dell’invio di quanto elaborato che illustri compiutamente le trasformazioni edilizie che si vorranno proporre. Penso, soprattutto, all’esito degli edifici puntellati e alla loro capacita’ di tenuta sul piano edilizio e alla quantificazione delle risorse finanziarie necessaria ai fini della programmazione. Con l’occasione, vorrei ricordare che il Piano di ricostruzione non deve necessariamente considerare l’intero centro storico dell’Aquila o degli altri comuni del cratere, ma puo’ essere adottato anche con riferimento a piu’ porzioni del centro storico: insieme di edifici o di aggregati o anche un solo aggregato che necessiti di riqualificazione degli spazi circostanti, dei relativi sottoservizi e di una mirata logistica per evitare possibili interferenze. Mi auguro, quindi, di avere al piu’ presto il piano presentato e quello relativo alle altre parti del centro storico per l’intesa prevista dalla legge”.

IL PD INTERROGA IL MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE. IL TESTO: premesso che: a due anni dal terremoto del 6 aprile 2009, nonostante l’impegno dei diversi protagonisti e alcuni importanti risultati raggiunti, in tutti gli osservatori, compresa la stampa che si è recata a l’Aquila in questi giorni, prevale il senso di un ritardo nell’affrontare e nel risolvere alcuni dei problemi reali e concreti che interessano la cittadinanza delle zone colpite dal sisma;
a tutt’oggi non si è ancora proceduto alla ricostruzione pesante nelle periferie e nei centri storici, in particolare nel centro storico dell’Aquila, a causa dei problemi normativi che ostacolano, rendendole confuse e troppo complicate, le procedure attraverso le quali i cittadini possono accedere all’iter previsto dalla legge, nonostante le richieste di intervento di ricostruzione avanzate dai cittadini siano decisamente inferiori ai numeri attesi;
a differenza degli altri terremoti, non è prevista una linea di finanziamento e un impegno diretto dello Stato e del Ministero per i beni e le attività culturali per affrontare la difficile situazione del patrimonio artistico e monumentale delle zone colpite e, in particolare, della città dell’Aquila, registrandosi un ritardo nella ricostruzione di edifici pubblici per la quale sono stati stanziati i fondi già dal 2009, individuando come soggetto attuatore il provveditorato alle opere pubbliche -:
per quali motivi, in considerazione della drammatica situazione del lavoro e delle attività degli operatori economici e in considerazione del fatto che i cittadini aquilani hanno ripreso a pagare le tasse e i mutui gravati dagli interessi già dal mese di luglio 2010 e che dovranno restituire il cento per cento delle tasse a partire dal novembre 2011, non si sia previsto alcun intervento specifico per il rilancio della ripresa economica e l’unica misura normativa prevista, cioè la zona franca urbana, ancora non abbia avuto alcun seguito a due anni dalla sua approvazione.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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