L’AQUILA – Dopo avver annunciato ieri “Incremento strumentali su direttrice da AQ NNE-SSW oltre 25/50 km da bacino aquilano. Anomalie 3 stazioni su 4. Al momento non si evincono eventi maggiori del 3°. Situazione stabile per le prox 12 ore“; Il tecnico aquilano Giampaolo Giuliani torna a fare un comunicato per i suoi “amici” di Facebook.  Testo che servirebbe, secondo Giuliani a diminuire la paura dell’ignoto, diminuire il senso di panico e permettere un miglior controllo di noi stessi nei momenti in cui se ne ha maggior bisogno. “Sia che si dovessero verificare o meno forti terremoti in tutta Italia – dice – cerchiamo di applicare e trasmettere nel più breve tempo possibile informazioni utili in caso di: sciame sismico, forte evento o serie di eventi che potrebbero colpire o meno in sequenza diversi territori del nostro paese”.

Ecco la ricetta di Giuliani: Come riconoscere il pericolo

Nel caso che gli enti preposti allo studio dei fenomeni fisici dovesse mettere in quarantena i sismografi, oscurare gli accadimenti, adottare una sorta di coprifuoco come in tempo di guerra, tenersi informati attraverso il passa parola o cercare collegamenti con i vari siti amatoriali, numerosi in tutta Italia.

L’ente Italiano, responsabile degli accadimenti sismici sul territorio, per sua stessa ammissione, non è in grado di prevedere terremoti, neanche quando la natura mostra dei segnali chiari ed innegabili, sull’approssimarsi di eventi catastrofici.

1) Incremento di eventi strumentali in prossimità di epicentri appartenenti alla stessa faglia, nell’arco temporale relativo a qualche giorno o qualche settimana. Incremento del grado sismico dallo strumentale al sommovimento avvertito da parte della popolazione o dalla maggior parte di essa. Incremento del grado sismico e scuotimento di suppellettili nelle abitazioni, (in questo caso, pur non possedendo un sismometro, al tremore e rumore delle suppellettili, possiamo dire di essere interessati da eventi tra il 3° e 4° grado della scala Mercalli.)

2) Incremento eventi di media intensità, li percepisce quasi tutta la popolazione, sia durante il giorno che ad inizio della sera o durante la notte.

3) Uno o più eventi, di giorno, di sera ed in modo particolare di notte: si percepisce un boato, seguito da un sibilo d’aria con seguente vibrazione di suppellettili, (Tavolo, sedie, piatti, bicchieri, bottiglie etc.) segno premonitore di probabile prossimo rilascio di evento molto forte.

In tutti questi casi, in particolare quello al punto 3), se l’abitazione in cui ci troviamo non garantisce una tenuta per un evento molto forte, predisporsi ad uscire di casa e se occorre organizzarsi a trascorrere il resto della notte fuori. Se si abita in appartamenti di palazzi, oltre il terzo piano, costruiti prima degli anni 1960 fino a prima del 1980, è doveroso portarsi in luogo aperto e sicuro ed organizzarsi per una o più notti all’aperto. Per forti terremoti, lontani da vulcani, non c’è bisogno di evacuare popolazioni da una città all’altra. E’ sufficiente porsi ordinatamente in spazi lontani da costruzioni pericolose.

Tutto quanto fino ad ora detto, fa parte di quella cultura spicciola che dovremmo avere acquisito da almeno 20 anni. Da almeno 30 anni avremmo dovuto avere messo anche in sicurezza tutte le strutture, dove come formiche, viviamo e spendiamo il nostro quotidiano: abitazioni, asili, scuole, ospedali, ministeri, uffici, impianti sportivi, chiese, tutti i centri di raccolta, sia nelle piccole città, medie e nei più grandi centri urbani. Ora non possiamo recriminare, se niente è stato fatto, apprendiamo ciò che non ci è stato mai detto. Nel minor tempo possibile dobbiamo recuperare il minimo indispensabile, per la sicurezza della nostra incolumità. Partiamo dal presupposto che comunque non saremo colpiti da un evento sismico nell’immediato futuro. Prepariamoci però come se fosse domani.

Per essere pronto in qualsiasi momento.

Tutti avete potuto osservare le immagini del forte terremoto giapponese e sicuramente tutti avete visto quale preparazione ha evidenziato quel popolo durante il fortissimo evento durato più di 400 secondi. Ciò che hanno mostrato è il risultato di 30 anni di cultura sul terremoto che nessuna altra popolazione al mondo possiede. Ricordatele, rivedetele e fate vostre le immagini che più vi hanno colpito. Vediamo ora velocemente ciò che dobbiamo avere per essere comunque pronti in qualsiasi momento:

4) Un piccolo Kit di sopravvivenza. Sempre pronto a portata di mano. Da prendere al volo nel momento in cui fuggo di casa (Piccola borsa o zainetto, anche una busta). All’interno: una coperta leggera o maglioncino, piccolo pronto soccorso da campeggio, un ricambio intimo, un paio di scarpe leggere, una bottiglietta d’acqua (Anche vecchia). Una torcia elettrica, un fischietto, un caschetto da cantiere.

5) Se vivo da giorni con il timore che all’improvviso possa essere interessato da un forte evento, la torcia elettrica, il fischietto, il caschetto da cantiere ed il cellulare lo devo avere a portata di mano sul comodino. Sono le cose che devo prendere anche se fossi costretto a fuggire in mutande. Sono le cose che possono salvare la vostra vita nei primi 30 secondi dall’occorrenza sismica.

6) Preventivamente: se l’amministrazione locale, dove abitualmente vivo, non mi ha fornito informazioni, in caso di calamità naturali, su quello che deve essere il mio comportamento, per me, la mia famiglia ed i miei cari, sopperisco a questa negligenza da solo. Individuo nell’intorno della mia abitazione uno spazio sicuro, lontano da infrastrutture pericolose in caso di sisma e lo considero come punto d’incontro.

7) Vivo in una grande città, ad alta densità di popolazione, nucleo urbano costituito da grandi palazzi, in caso di abbandono della propria abitazione, non mi soffermo nelle vie tra i palazzi. Durante le repliche di scosse possono cadere: cornicioni, comignoli, intonaci, tegole e quant’altro. Mi porto nel luogo che ho scelto come punto d’incontro.

8) Se vivo in prossimità della costa: uscendo da casa perché interessato da un forte evento, mai portarsi verso la spiaggia. Le nostre coste possono essere interessate da terremoti sottomarini e provocare onde anomale esattamente come quelle giapponesi. Ricordate Messina e Reggio 1908. Tra terremoto e tsunami 100.000 morti.

Forte scossa improvvisa

Ogni sera prima di andare a letto chiudo il gas della cucina.

Il terremoto mi sveglia durante la notte. Se l’evento è molto forte, comunque mi impedirà qualsiasi movimento razionale. Se ne ho la possibilità, durante la scossa mi porto il prima possibile nel punto più sicuro della mia abitazione (Un’arcata, un muro maestro, magari sotto il letto) ed attendo la fine del sommovimento. Non mi faccio prendere dal panico. Parlo con voce calma ai famigliari e recupero torcia elettrica e telefonino. Prendo al volo il kit già pronto. Durante un forte evento c’è quasi sempre un black out elettrico. Il pavimento, subito dopo la scossa è cosparso di mille e più cose. Se l’appartamento è situato oltre il primo piano, prima di uscire mi accerto che ci sia ancora la rampa delle scale. Dopo un evento molto forte, quasi sempre, entro i primi 10 minuti segue una delle prime scosse di assestamento, non sappiamo ancora se sarà più forte o più debole della precedente. Scopriamolo quando saremo all’aperto.

Ecco, credo di avervi detto solo una minima parte di ciò che bisognerebbe non solo sapere, ma dovrebbe essere quel minimo che in fase di occorrenza passi per la nostra mente. Tutto ciò sopra scritto dovrebbe divenire normale routine, ciò che non è mai stato fatto andrebbe da subito preparato. Non vi vergognate di assumere tutte quelle precauzioni che possono sembrare futili ed inutili. Sono quelle semplici cose mai dette che possono salvare una vita.

Ricordate sempre:

in caso di calamità siete solo voi la vostra prima protezione civile. Gli aiuti arriveranno sempre e solo dopo ogni catastrofe. In Italia non abbiamo ancora la cultura della prevenzione.

Giampaolo Giuliani

 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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