L’AQUILA – Un risultato importante, per la memoria delle vittime e per la richiesta di giustizia dei loro parenti. Ma anche per l’intera cittadinanza o, almeno, per quella parte di essa che si sta battendo affinché la ricostruzione dell’Aquila venga affrontata con rigore e nel rispetto della legalità, proprio a partire da quel che di drammatico è accaduto. Il gip del tribunale dell’Aquila Giuseppe Grieco ha respinto ieri mattina la richiesta di archiviazione avanzata dal Pm Fabio Picuti per i responsabili del crollo della palazzina di via Campo di Fossa situata al civico n° 6b, dove morirono 27 persone, fra cui molti studenti.

La richiesta di archiviazione di Picuti era motivata dal fatto che le persone che la procura aveva individuato come responsabili del collasso dell’edificio erano tutte decedute. Tuttavia il gip ha ritenuto ammissibili e persuasive le richieste dell’avvocato Isidoro Isidori (uno dei legali delle parti lese), secondo il quale, oltre alle responsabilità individuate dalla procura (quelle in capo alle persone defunte), potrebbero essercene anche delle altre, che sarebbero ancora tutte da accertare.
Sembra infatti che per quel palazzo di via Campo di Fossa fosse stato presentato al Genio Civile un progetto difforme da quello poi effettivamente realizzato. In particolare – ed è stato questo elemento a convincere il giudice a respingere la richiesta di archiviazione e a ordinare altre indagini – c’erano, all’ultimo piano mansardato del palazzo, alcuni imponenti e pesanti serbatoi di eternit che erano stati ammassati tutti da un lato anziché essere collocati, in modo da distribuirne uniformemente il peso, su tutto il piano. Il sovraccarico causato dai serbatoi su una parte della struttura avrebbe avuto un ruolo decisivo nel cedimento della stessa.
Le istanze dell’avvocato Isidori sono state le uniche ad essere state accolte dal gip, che invece non ha ritenuto di dover prendere in considerazione quelle presentate da altri avvocati.
A questo punto, pertanto, le indagini vanno avanti. Il gip ha disposto altri 6 mesi per la verifica e l’accertamento dei nuovi elementi probatori. Passato questo periodo, se le nuove fonti di prova verranno giudicate significative, e se i nuovi responsabili, per ora indicati solo in via del tutto astratta, saranno individuati anche con nomi e cognomi, potrà essere formulata la richiesta di rinvio a giudizio.
Quello che è accaduto oggi nelle aule del tribunale dell’Aquila, tuttavia, è solo un piccolo tassello di un mosaico molto più ampio, i cui pezzi devono ancora essere messi in ordine. Il crollo della palazzina del civico n. 6 di via Campo di Fossa presenta molti, troppi punti oscuri. Nei prossimi giorni Aquila Tv sarà in grado di fornirvi in esclusiva altre informazioni, fin ad ora mai divulgate, su una delle tante vicende che testimoniano come a causare tanti crolli e a provocare tante morti non sia stato il terremoto ma l’imperizia e la disonestà degli uomini.

 

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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