REGIONE – I candidati alle elezioni amministrative non potranno inviare agli elettori sms, e-mail o telefonare senza il loro consenso. E’inoltre vietato utilizzare gli archivi dello stato civile e dell’anagrafe. Lo stabilisce il Garante per la Privacy in vista delle elezioni del 15 maggio. “Si avvicinano le elezioni provinciali e comunali – si legge in una nota – e l’Autorita’ Garante per la privacy ha approvato di recente un apposito provvedimento, in corso di pubblicazione su G.U., che conferma le regole gia’ previste dal provvedimento generale del 2005. Come gia’ fatto in occasione di ogni campagna elettorale, l’Autorita’ ricorda a partiti politici e candidati le modalita’ in base alle quali chi effettua propaganda elettorale puo’ utilizzare correttamente i dati personali dei cittadini (es. indirizzo, telefono, e- mail etc.)”. In dettaglio dunque, per quanto riguarda “i dati utilizzabili senza consenso: per contattare gli elettori ed inviare materiale di propaganda, partiti, organismi politici, comitati promotori, sostenitori e singoli candidati possono usare senza il consenso dei cittadini i dati contenuti nelle liste elettorali detenute dai Comuni, nonche’ i dati personali di iscritti ed aderenti. Possono essere usati anche altri elenchi e registri in materia di elettorato passivo ed attivo (es. elenco degli elettori italiani residenti all’estero) ed altre fonti documentali detenute da soggetti pubblici accessibili a chiunque, come gli albi professionali (nei limiti in cui lo statuto del rispettivo Ordine preveda la conoscibilita’ sotto forma di elenchi degli iscritti). I titolari di cariche elettive possono utilizzare dati raccolti nel quadro delle relazioni interpersonali da loro avute con cittadini ed elettori.
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