L’AQUILA – Il Gup del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, ha rinviato a giudizio il prossimo 14 ottobre, i 7 imputati di disastro colposo per il crollo della sede della facolta’ di Ingegneria in cui non ci sono state vittime. Sotto accusa ci sono progettisti, collaudatori ed esecutori dei lavori che risalgono all’inizio degli anni novanta. Si tratta di Gian Ludovico Rolli, Giulio Fioravanti, Massimo Calda, Carmine Benedetto, Ernesto Papale, Sergio Basile e Giovanni Cecere. Inizialmente alcuni sembravano intenzionati a chiedere il rito abbreviato ma poi hanno cambiato opinione. Nell’udienza preliminare, per rafforzare la sua tesi, il pm Fabio Picuti ha ricordato che secondo i periti potevano esserci 2mila morti se il devastante sisma si sarebbe verificato in pieno giorno anziche’ di notte. Le indagini svolte dai consulenti dei pm e dagli agenti del Corpo forestale dello Stato, avevano evidenziato le censure a quella costruzione realizzata a meta’ anni novanta: “Progetti incompleti dove mancavano dettagli architettonici e costruttivi relativi all’ancoraggio e all’appoggio delle coperture inclinate e mancato controllo”. Avanzati anche rilievi di “carenze e omissioni progettuali, di errori di esecuzione delle opere, di cattiva vigilanza”. Nel corso di questo filone d’inchiesta l’Ateneo ha chiesto 9 milioni di danni, soprattutto di immagine, ma anche per avere dovuto affittare dei locali alternativi per fare lezione. Un milione di danni e’ stato chiesto dal Comune dell’Aquila.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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