L’AQUILA – La regione Abruzzo impugnerà davanti alla Corte Costituzionale la norma del decreto “Milleproroghe” che prevede la compartecipazione delle Regioni alla copertura dei danni sulle calamità naturali, la cosiddetta “tassa sulle disgrazie”, che prevede e condiziona l’intervento all’aumento della tassazione regionale fino al massimo delle aliquote. L’incarico ai professionisti sarà affidato nella seduta di Giunta di domani. Ancora non si sa niente circa i loro nomi anche se è praticamente certo che non sarà l’avvocatura regionale ad occuparsi del ricorso. L’iniziativa è stata presa soprattutto dopo le problematiche emerse per l’alluvione nel teramano delle scorse settimane.
Sulla decisione della Regione si è espressa positivamente anche la CNA abruzzese. “Bene ha fatto la Regione ad impugnare davanti alla Corte costituzionale la tassa “sulla disgrazia” imposta nel testo del “decreto Milleproroghe”. Lo afferma in una nota la Cna abruzzese, che sottolinea come la decisione del governo regionale rappresenti un precedente importante anche per le altre Regioni italiane. “Ancora ieri – prosegue la nota – dai sindaci del comprensorio teramano duramente colpito dall’alluvione delle scorse settimane si e’ levata la protesta, la denuncia dello stato di abbandono in cui le loro comunità sono state lasciate all’indomani dell’evento. Il fatto che il governo, prontamente e giustamente intervenuto con risorse finanziarie all’indomani dell’alluvione che ha colpito il Veneto, non abbia concesso un centesimo all’Abruzzo, ma che abbia deciso addirittura di condizionare l’intervento futuro proprio e perfino della Protezione civile all’imposizione di una addizionale su Irpef ed Irap, fino all’aliquota massima, rappresenta la negazione di qualunque principio di solidarietà”. “L’Abruzzo – osserva ancora la confederazione artigiana – è già gravato di pesanti addizionali a carico di imprese e famiglie a causa del debito della sanità, e mai potrebbe sopportare un ulteriore balzello. Al di la’ dei delicati aspetti più strettamente costituzionali che la vicenda comporta, crediamo sia utile che come già accaduto positivamente in occasione della sottoscrizione del Patto per l’Abruzzo, le forze di maggioranza e opposizione sostengano insieme una battaglia che e’ di tutti gli abruzzesi”
In mattinata sono arrivate anche le dichiarazioni del presidente della Regione Gianni Chiodi. “‘Abbiamo deciso in giunta di impugnare la legge perché non è così giusta e presenta anche profili di incostituzionalità” ha detto Chiodi a Pescara, a margine della firma dell’accordo di programma ‘Abruzzo 2015′ con il ministro dello sviluppo economico Paolo Romani. “La legge – ha proseguito il governatore abruzzese- è conseguente ad un uso abnorme delle richieste di stato di emergenza: questo lo comprendiamo. Quindi il principio della compartecipazione è sano in teoria, perchè in questo modo chi presenta la richiesta starà piu’ attento e non cercherà di speculare sulla situazione. Nel caso specifico per la Regione Abruzzo il problema non si pone perché abbiamo già le addizionali aumentate per effetto del nostro disavanzo sanitario, ma credo anche che la legge – ha concluso Chiodi- presenti profili di incostituzionalita”
La regione farà ricorso alla consulta contro “tassa sulle disgrazie”
Chiodi: "Ci sono profili di incostituzionalità"