L’AQUILA – Arriva, anzi, torna a L’Aquila “Ventitré secondi“, libro sul terremoto di Alessandro Aquilio, giovane scrittore aquilano. Il romanzo è stato scelto per il Salone Internazionale del libro di Torino.
La prefazione del volume è stata curata personalmente dalla cantautrice Paola Turci.
Dopo Londra, Basilea, Roma, Milano e altre 20 città in Italia, arriva nella libreria Colacchi a L’Aquila, sabato 23 aprile alle 17,30, il libro “Ventitre secondi – L’Aquila 6 aprile 2009”. Saranno presenti Alessandro Aquilio, autore del libro, lo scrittore Matteo Grimaldi e il vice presidente dell’associazione “L’Aquila per la Vita”, Alfredo Ranieri Montuori.
“L’Aquila due anni dopo: ricordi e coraggio”, questo il titolo dell’evento organizzato a L’Aquila, sabato 23 aprile alle ore 17,30 presso la Libreria Colacchi – Via Enrico Fermi, Centro Commerciale Amiternum.
Un appuntamento dedicato alla presentazione del libro “Ventitré secondi” (Kellermann editore) in cui l’autore Alessandro Aquilio racconta il terremoto dello scorso 6 aprile 2009 da un punto di vista intimo, famigliare. Non solo. Sarà anche occasione di dibattito per approfondire l’immagine del capoluogo abruzzese oltre i confini regionali e il ruolo dei mass-media nel comunicare il post-terremoto, dalle fasi dell’emergenza ad oggi. Parteciperanno alla giornata Matteo Grimaldi, scrittore, e Alfredo Ranieri Montuori, vice presidente della onlus “L’Aquila per la vita”.
“Ventitré secondi” è appena stato selezionato per partecipare alla giornata inaugurale del Salone Internazionale del Libro di Torino, in programma il prossimo maggio.
“Ventitré secondi”, che ha la prefazione di una delle Amiche per l’Abruzzo Paola Turci, è stato presentato in molte città italiane ed estere. Dopo Londra, dove ha ricevuto l’apprezzamento dell’ambasciata italiana, è stato ultimamente premiato a Basilea con l’Ace Award Novartis.
“Per me è un onore poter presentare “Ventitré secondi” nella storica libreria Colacchi e nella mia L’Aquila” ha detto lo scrittore. “E sono particolarmente felice di essere riuscito a portare questa storia anche al Salone del Libro di Torino, un’occasione ulteriore per tornare a porre la tragedia dell’Aquila sotto la luce dei riflettori”. “Al netto delle polemiche e degli schieramenti politici” ha affermato Alessanro Aquilio “oggi il maggior rischio che corre L’Aquila ha un nome ben preciso: indifferenza. Nell’anno dei 150 anni dall’unità d’Italia e del secondo anniversario dalla notte del 6 aprile, sono convinto che con la vicinanza e il ricordo di tutti i cittadini italiani si possano accelerare le tappe verso la difficile strada della ricostruzione. Ma è necessario anche l’impegno di tutti gli aquilani, in primis gli organi istituzionali. Ognuno di noi può e deve dare il proprio contributo per la nostra città. Proprio per questo è nato il libro: per testimoniare e continuare a parlare del nostro terremoto”.
Definito dalla critica un “libro importante”, “una storia che ne tace altre mille” e che “ci dice molto più di quanto abbiamo letto su giornali e visto in tv”, grazie alla vividezza delle immagini descritte, Aquilio guida il lettore in una storia ancor più coinvolgente perché vera; una storia che riesce a far vedere il terremoto – o il Vigliacco, come viene chiamato nel libro – e i suoi effetti anche a chi non lo ha vissuto né è mai stato a L’Aquila.
Attraverso lo sguardo dell’autore e le vicende della sua famiglia si vive nel particolare una tragedia collettiva, dimostrando che spesso le storie individuali hanno in sé il germe dell’universalità, del poter parlare a tutti ed essere accessibili a tutti.
“La storia racchiusa in “Ventitré secondi” mi ha sorpresa e resa fragile, mettendomi davanti a questo senso di impotenza che fatica a lasciarmi. Non credevo potesse arrivare al punto di farmi sentire un’aquilana, come tanti” ha affermato Paola Turci, tra le protagoniste di Amiche per l’Abruzzo, che ha curato l’introduzione al libro. “Leggere queste pagine esige una disponibilità a lasciarsi colpire allo stomaco e al cuore. A lasciarsi trafiggere e a sanguinare. Io ho scelto di farlo, immedesimandomi a fondo nei sentimenti e nelle emozioni descritte in questo racconto di vita vera. Per tutti questi motivi, e per molto altro, ringrazio Alessandro, per aver condiviso con tutti noi il dolore, lo stupore, l’amore, la rabbia e, sopra ogni cosa, la forza di ricominciare”.
Nel racconto di poche persone, l’eco di centomila vite, di un’intera città, di una collettività che ha visto con i propri occhi la paura e il senso di smarrimento che si può provare di fronte a un evento come il terremoto. Il sisma costringe a fare i conti con il caso, con la propria dimensione umana, in una società che pare offrire solamente certezze. Gli stessi occhi, però, hanno saputo riprendere a sgranarsi e reagire al dolore, all’incredulità, allo sconforto e oggi sono ancor più consapevoli di quanto fugace possa essere la vita, di quanto coraggio ci voglia a saper intraprendere un nuovo inizio, a testa alta.
Ed oggi sono gli occhi che hanno visto il peso di 23 secondi in una vita.
“Ventitré secondi” è anche su Facebook
L’autore
Alessandro Aquilio è nato a L’Aquila nel 1979. Vive e lavora a Milano, dove si occupa di Comunicazione presso una multinazionale farmaceutica svizzera. “Ventitré secondi”, sua opera prima di narrativa che segue il saggio “Parola di testimonial” (Lupetti) e la partecipazione a “Brand Imagination” (Isedi), è un libro che l’autore stesso definisce parte di sé, ma che mai avrebbe voluto scrivere.