L’AQUILA – Un convegno sul gasdotto che la Snam vorrebbe realizzare sulla dorsale appenninica, per approfondire le ragioni alla base della scelta da parte della società, che ha portato ad una mobilitazione dei rappresentanti istituzionali e delle popolazioni dei territori interessati, attraverso comitati spontanei, per portare avanti le ragioni del no all’infrastruttura.
Il convegno, dal titolo “Gasdotto rete adriatica Brindisi-Sulmona-L’Aquila-Foligno-Minerbio. Perché sulla dorsale appenninica?”, si terrà domenica 8 maggio, con inizio alle 9.15 e termine dei lavori alle 13.30, nell’auditorium “E. Sericchi” della Carispaq, in via Pescara 4.
Dopo i saluti istituzionali del presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, del presidente della Provincia dell’Aquila Antonio Del Corvo, del sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e del sindaco di Sulmona Fabio Federico, i lavori verranno introdotti dall’assessore comunale all’Ambiente Alfredo Moroni, coordinatore del gruppo interregionale anti gasdotto, e dal presidente del comitato “No Tubo” Aldo Cucchiarini. Numerosi gli interventi previsti da parte di amministratori e rappresentanti istituzionali, quali lo stesso assessore Moroni, il vice presidente del consiglio comunale di Sulmona Antonio Iannamorelli, il consigliere comunale di Pratola Peligna Luigi Pizzoferrato, i sindaci di Navelli Paola Di Iorio, di San Pio delle Camere Francesca D’Andrea e di Fagnano Alto Giovanni Rosa. Interverranno inoltre il presidente della Comunità montana Peligna Antonio Carrara, il presidente della Comunità montana del Catria e del Nerone Massimo Ciabocchi, Stefano Luchetti del comitato “No Tubo” e Mario Pizzola del comitato “Cittadini per l’ambiente di Sulmona”. I lavori saranno moderati dalla giornalista Germana D’Orazio.
“Il convegno – ha spiegato l’assessore all’Ambiente Alfredo Moroni, coordinatore del comitato antigasdotto – rientra nell’ambito delle iniziative concordate con il comitato che si oppone alla realizzazione dell’infrastruttura, allo scopo di dare forza, visibilità e concretezza alle ragioni dei territori interessati. In questa sede – ha proseguito Moroni – approfondiremo infatti i diversi aspetti tecnico scientifici e saranno presentate le valutazioni conseguenti all’acquisizione di questi dati. L’incontro sarà inoltre seguito da un dibattito, poiché intendiamo coinvolgere il più possibile i cittadini fornendo informazioni e raccogliendo le loro motivazioni su un’opera che si presenta come impattante sotto il profilo ambientale ed estremamente pericolosa sotto quello sismico”.
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