L’AQUILA – Riceviamo e pubblichiamo.

La squadra di calcio della frazione del Comune di Montereale, nata nel 1995 dalla passione sportiva dei ragazzi del paese, dopo la seconda storica promozione dei record del 2008, lotta ormai da tre anni nel campionato regionale di seconda categoria dovendosi confrontare con realtà calcistiche ben più importanti, con bacini di utenza nettamente superiori a quello che può offrire una piccola frazione, tra l’altro posta anche in posizione decentrata rispetto ai grossi centri. Domenica scorsa la squadra ha chiuso il campionato con la vittoria sul difficile campo dei cugini del Capitignano che ha decretato il sesto posto in classifica generale a soli tre punti dalla partecipazione ai play-off  che avrebbero coronato una stagione comunque positiva. Tuttavia, se da un lato non si può non gioire per il risultato raggiunto, anche a fronte della politica intrapresa dalla società che ha preferito puntare sui giovani del posto, l’età media della squadra è di solo 20,8 anni, dall’altro non si può non essere amareggiati per l’ennesimo campionato dove abbiamo dovuto subire le consuete ingiustizie arbitrali, ormai una costante nei nostri confronti, a favore di altre squadre che hanno, come si suol dire, qualche santo in paradiso. L’ultima in ordine di tempo, una partita stravinta per 6 a 0 è stata tramutata dal Giudice Sportivo in un 3 a 0 a tavolino perché avremmo fatto giocare, a detta del parere insindacabile dell’arbitro, un fantomatico n. 20 non in distinta, sta facendo maturare nella dirigenza l’idea di chiedere la deroga ed iscrivere la squadra nel campionato regionale laziale di seconda categoria. Giova ricordare che il confine di regione si trova a qualche centinaio di metri dall’impianto sportivo in uso dalla squadra. A tal fine sono già in corso i contatti necessari per raggiungere lo scopo. All’idea si stanno coinvolgendo anche le altre società dell’Alta Valle dell’Aterno che subiscono, anche loro, sistematicamente gli stessi torti arbitrali che subiamo noi. Francamente la misura è colma, non ci sentiamo ben rappresentati, sarà solo una nostra sensazione ma tale è, perché badi bene non vogliamo essere tutelati ma avere le stesse possibilità degli altri si. Vogliamo giocare alla pari … è una colpa?

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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