L’AQUILA – Riceviamo e pubblichiamo.
Mi presento, mi chiamo Gubiotti Marcello e sono un dipendente del Centro Universitario Sportivo di L’Aquila a Centi Colella.
Ieri il nostro datore di lavoro, il Dott. Bizzarri Francesco ci ha riunito e ci ha comunicato che la situazione attuale è drammatica. Da più di due anni non ci sono entrate, e quanto è stato riconosciuto per i danni fatti durante la tendopoli non basta a ripristinare tutte le strutture e a farci ripartire. In poche parole “Signori grazie, ma se continua così chiudiamo per sempre“.
È stato un fulmine a ciel sereno. In questi due anni il titolare, insieme a tutto il consiglio direttivo del Cus si è prodigato per poter risolvere la situazione, sono stati presentati progetti di miglioramento e si è lavorato tanto, con difficoltà, ma tutti insieme e con ottimismo per cercare di ripartire .
Un bel sogno che si è infranto ieri. Non c’è più ottimismo da parte della Società, è come quando un allenatore dice alla propria squadra che la partita della vita non si può vincere. Io come i miei colleghi non sappiamo come mai il progetto di miglioramento degli impianti di Centi Colella non parte. Sappiamo che i fondi ci sono e ci chiediamo cosa blocca allora il tutto. Se si chiude cosa faremo? Alcuni di noi hanno famiglia, c’è chi è qui da quasi vent’anni e ha visto crescere questi impianti, a visto crescere tanti ragazzi che qui hanno fatto sport.
Pensavamo che dopo il terremoto nient’altro ci avrebbe potuto impensierire ed ora rischiamo di restare senza il posto di lavoro e perché?
Perché a questo punto lo chiediamo a Lei Signor Sindaco, a Lei Sig. Cicchetti, a Lei Sig. Del Corvo a Lei Sig. Chiodi.
Vi ricordo cari signori, che grazie a questi impianti sportivi e al personale che li ha sempre tenuti efficienti, si è riusciti a dare assistenza nelle prime ore a oltre 3000 persone e successivamente con la tendopoli a quasi mille persone per nove lunghi mesi, ed ora si rischia di chiudere. Non sono bastate le vittime del maledetto terremoto del 06 Aprile 2009?
Perché anche noi?.
Vi preghiamo cari Signori, mettetevi una mano sul cuore ed aiutateci, noi abbiamo scelto di rimanere qui a L’Aquila, abbiamo creduto in Voi e siete la Nostra unica speranza.
“a rischio i posti di lavoro del cus”
Lettera aperta di un dipendente alle Istituzioni
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