L’AQUILA – I consiglieri regionale del PD Giovanni D’Amico Claudio Ruffini e Giuseppe Di Pangrazio chiedono che il Commissario di Governo per il Risanamento del debito sanitario, nonché Presidente della Giunta regionale dott. Gianni Chiodi, venga ascoltato dalla Commissione di Vigilanza del Consiglio regionale al fine di stabilire la coerente e corretta applicazione delle sentenze 361/2010 della Corte Costituzionale e quelle del Tar Abruzzo, sezione dell’Aquila n. 238-245, nel pieno rispetto della sovranità dell’Assemblea legislativa della Regione Abruzzo.

“E’ dal giorno dell’insediamento di Chiodi come Commissario di Governo per il Risanamento del debito sanitario – dichiarano i consiglieri del PD – che cerchiamo di avere a buon diritto, in qualità di legislatori regionali e per le funzioni istituzionali a noi riconosciute, gli atti e i documenti che il Commissario ha predisposto per la riduzione del debito sanitario.Li abbiamo chiesti a lui ed anche, nelle audizione della V.a Commissione, alla Vice Commissario Dott.ssa Baraldi.

Inoltre – sottolineano i Consiglieri – abbiamo più volte richiamato il Presidente della regione nelle sedute del Consiglio a non esautorare, in quanto commissario, le istituzioni regionali della loro sovranità e responsabilità negli atti e nelle procedure del risanamento che devono essere recepiti nella forma legge regionale.

Il Presidente /Commissario ha continuato a sostenere che le sue prerogative commissariali sono al di sopra delle sue responsabilità di Presidente della Regione e che il Consiglio non ha titolo sugli atti collegati al piano di risanamento. Tale presunzione di potere è stata ribadita anche dopo la sentenza della Corte Costituzionale.

Le pronunce del TAR dell’Aquila , confermano la piena sovranità del Consiglio Regionale ed inficiano le procedure monocratiche del Commissario che oggi mettono ad ulteriore rischio la stabilità dei conti servizio sanitario.L’ostinazione con cui vengono negati al Consiglio regionale documenti ufficiali che intervengono non solo sulla spesa, ma anche sulla legislazione sanitaria e sulla qualità e diffusione dei servizi nel territorio regionale, non è arretrata davanti alla sentenza della Corte Costituzionale n 361 /2010.

Riteniamo che le sentenze del Tar dell’Aquila del 5 maggio u.s. mettano un punto definitivo sulla vicenda.
Il problema diventa, a questo punto, materia di competenza della Commissione di Vigilanza nelle sue funzioni di controllo e di verifica del rispetto della legge. E’ perciò necessario che il Presidente della Vigilanza, dott. Gino Milano – concludono i consiglieri del PD – convochi il Presidente Chiodi al fine di ristabilire correttezza di rapporti, riconoscimento di ruoli fra Istituzioni, coerenza e correttezza di applicazione della legge e delle sentenze”

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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