L’AQUILA – ByoBlu è un videoblog. Esiste da più di tre anni ed è uno dei blog più letti d’Italia. Il suo ideatore, Claudio Messora, è stato insignito del Premio Agenda Rossa e del XXXI Premio Ischia Internazionale del Giornalismo, nella categoria social media 2010, per le inchieste condotte sul terremoto dell’Aquila. Le denunce e le testimonianze raccolte da Messora sono state utilizzate anche dalla Procura dell’Aquila, nell’ambito dell’inchiesta sulla Commissione Grandi Rischi.
Ebbene, lo scorso 3 Maggio Messora ha ricevuto, proprio dalla procura aquilana, una notifica legata a una querela per diffamazione sporta nei suoi confronti da parte della società dell’imprenditore aquilano Armido Frezza.
Messora aveva scritto, nel Giugno del 2009, un articolo in cui i nomi di Frezza e della sua impresa di costruzioni venivano associati al crollo di una palazzina situata in via XX settembre 79 (crollo in cui morirono 9 persone, fra le quali le figlie dell’avvocato Cora).
Messora, in quella circostanza, si limitò a riportare (usando peraltro una formula ampiamente dubitativa) alcune voci raccolte durante i suoi periodi di permanenza all’Aquila. Voci secondo le quali quella palazzina era venuta giù anche a causa di alcuni lavori effettuati poco tempo prima del terremoto dalla ditta dell’imprenditore. Si trattava, per l’esattezza, di alcuni garage, per realizzare i quali – così dissero all’epoca gli informatori e le fonti di Messora – la ditta scavò sotto le mura portanti dell’edificio, indebolendolo.
Dopo aver pubblicato quel post, Messora ricevette una richiesta di rettifica da parte dell’ufficio legale dell’impresa. Il blogger non si limitò solo a pubblicare la rettifica ma invitò la ditta a un confronto aperto e trasparente per chiarire tutta la vicenda.
Ora, si dà il caso che Armido Frezza sia poi stato iscritto dalla Procura dell’Aquila nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo e lesioni colpose. E la tesi della Procura è esattamente quella ipotizzata dai testimoni ascoltati da Messora, e cioè che la costruzione di quei garage indebolì la sicurezza dell’edificio e ne favorì il collasso.
Dunque, alla fine della fiera, Messora è stato querelato per aver cautamente riportato delle voci che sostenevano le stesse accuse poi confluite nei capi di imputazione formulati dalla Procura.
E, si deve aggiungere, non è l’unico giornalista ad essere stato denunciato per via di articoli connessi in qualche modo alle indagini nelle quali è implicato il gruppo Frezza.
Episodi come questo la dicono lunga su un certo clima intimidatorio che si respira oggi all’Aquila. Clima di cui fanno le spese soprattutto quei giornalisti che, quotidianamente, cercano di raccontare quello che accade in città, sia a livello giudiziario che nel filone degli appalti legati alla ricostruzione.
Oggi a Roma è stato inaugurato, da Stampa Romana e con la collaborazione di FNSI e Ordine dei giornalisti, uno “sportello antiquerele” per proteggere i giornalisti dall’uso intimidatorio delle cause per diffamazione e tutelare così anche il diritto dei cittadini ad essere informati.
Forse un luogo simile dovrebbe essere istituito anche qui da noi.
Terremoto. inchieste, querele e libertà di stampa
Il caso del celebre blog "ByoBlu"
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