L’AQUILA – “Non è mai bello dover asserire di fronte a un fatto increscioso, “io lo avevo detto”; tuttavia sono costretto a ricordare che io lo avevo detto esattamente 6 mesi fa: la delibera per il centro di ricerca ENI, gli investimenti milionari connessi, i posti di lavoro qualificati che avrebbero dovuto svilupparsi, sono a rischio fortissimo per colpa della delibera patacca, portata in aula e non corretta nonostante i suggerimenti ricevuti all’epoca, dall’Assessore Riga, il cui ritiro delle deleghe, alla luce dei risultati prodotti, era stata l’unica cosa ben fatta di Cialente, prontamente vanificata dallo stesso 3 giorni dopo”.
VERINI RACCONTA I FATTI:
la delibera fu votata in aula e una delibera che destinava un determinato appezzamento alla realizzazione di un centro di ricerca universitario finanziato dall’ ENI con 20 milioni di EURO;
Il terreno sul quale era in animo la realizzazione di cui sopra, fu cambiato di destinazione, in modo da renderlo conforme all’utilizzo che si dichiarava di voler perseguire; purtroppo, benché feci notare la cosa nel dibattito consiliare, non si tenne conto del fatto che, in quel sito, vi era posizionata un’attività alberghiera che non aveva e non ha nessuna intenzione, (giustamente), di lasciare demolire la propria struttura, forte di un contratto di affitto che è nella sua piena validità.
LA DENUNCIA:
Denunciai la cosa pubblicamente e addirittura Cialente, in preda ad un’isteria fuori controllo, rispose accusando il sottoscritto e altri Consiglieri di essere contro gli interessi della città.
Dunque, come era ovvio, a 6 mesi da quella votazione, non è seguito nessun inizio dei lavori per realizzare il centro di ricerca, ma è iniziato un contenzioso civile con i titolari dell’attività produttiva posta sul terreno individuato che durerà, in linea con quanto avviene in Italia, almeno 10 anni;
Se anche al termine si otterrà un giudizio favorevole, in questo lasso di tempo l’ENI avrà realizzato il suo investimento in altri territori magari amministrati da persone capaci di favorire gli investimenti ricevuti (e già si parla della provincia di Chieti).
Durante l’ultimo dibattito in Consiglio Comunale in cui è intervenuto il Rettore di Orio sui problemi della sanità, questi, con molta onestà e umiltà, ha pubblicamente preso atto di quanto da me riportato ed ha chiesto disperatamente all’amministrazione aquilana, di aiutarlo a individuare un nuovo sito, privo di vincoli, in cui realizzare il centro universitario.
Ancora una volta sono costretto a denunciare tutto mediante stampa, per impedire che questa vergognosa incapacità di Riga e dell’amministrazione aquilana, privi i cittadini dell’ennesima opportunità arrivata in seguito al sisma.
L’ULTIMATUM: “CIALENTE RIMEDI SUBITO OPPURE DENUNCIO ALLA CORTE DEI CONTI”
Se Cialente non provvederà immediatamente a interessarsi e a dare immediata risposta alla questione, se perderemo questa opportunità di pregio, questa volta oltre alla contrapposizione politica, mi farò carico, da cittadino aquilano, di denunciare l’amministrazione intera per inadempienza e per danno patrimoniale alla Corte dei Conti.
Sono mezzi inusuali per il mio modo di concepire l’attività politica, ma davvero non ho più altra maniera per cercare di esercitare il mio dovere di Consigliere e di cittadino aquilano, che tiene alla propria città.
Comunque vada, va rimarcata l’ennesima volta come questa amministrazione faccia di tutto per far vivere le conseguenze del terremoto unicamente come sciagura, senza aver la minima capacità di riscattare il dramma che nessuno potrà mai dimenticare e sempre nel rispetto del dolore di chi è stato colpito in prima persona, trasformandolo anche in un’opportunità per cambiare in meglio il nostro territorio; Concetti questi, che non albergano in questa classe dirigente, di sinistra in questo caso, ma spesso anche di destra, che da 30 anni e più, occupa tutte le responsabilità pubbliche e che oramai, possiamo dire che ha fallito l’opportunità che pur ha avuto, di fare qualcosa di buono per la nostra L’Aquila.