L’AQUILA – La Terra è tranquilla e nel giorno della ‘profezia’ del grande terremoto a Roma la sala sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) non ha registrato finora nessuna scossa nel Lazio. In compenso l’Istituto sta registrando un boom di visite in occasione dell’Open Day organizzato per rispondere alla paura del terremoto a Roma scatenata in seguito alla presunta previsione attribuita all’autodidatta di Faenza Raffaele Bendandi. “La gente si spaventa quando non capisce le cose, è come avere paura del buio”, dice un signore anziano uscendo dalla saletta dell’Ingv dove i ricercatori illustrano le carte sismiche. Poco distante, la sala sismica è affollata di bambini accompagnati da mamme, nonne o insegnanti. Una classe del liceo Aristotele è arrivata qui senza insegnanti, per saperne di più. In ogni angolo dell’Istituto decine di ricercatori, con l’aiuto di cartine e modelli interattivi, spiegano a gruppetti di curiosi, più o meno spaventati, che cosa sono terremoti e faglie e che cosa significa rischio sismico. “Dalla notte scorsa sono avvenuti finora 25 terremoti in tutta Italia, ma nessuno nel Lazio”, dicono gli esperti della sala sismica. Per la maggior parte le scosse sono concentrate nella zona dell’Etna (almeno 5, la più violenta delle quali di magnitudo 3.2, numerosi anche i sismi nella zona di Perugia e in Calabria, tutti di lieve entità, così come quelli registrati in Abruzzo, nelle Alpi occidentali, al confine con la Francia.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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