L’AQUILA – “Questione delicatissima sulla quale sarà necessario anche e soprattutto un intervento chiarificatorio di carattere politico”.
Lo ha detto il presidente della Regione e Commissario per la Sanità Gianni Chiodi al termine della riunione avuta oggi al ministero dell’Economia con i tecnici del dicastero finanziario e con quelli della Salute, richiesta dopo la decisione del Tar di annullare alcuni provvedimenti assunti dal Commissario ad esecuzione del Piano operativo 2010.
In due ore di confronto il Presidente, accompagnato dal subcommissario Giovanna Baraldi e dalla responsabile della direzione Sanità, Maria Crocco, ha illustrato i contenuti della sentenza del Tar che di fatto neutralizza gli effetti del Piano operativo della rete ospedaliera.
“La vicenda Abruzzo – ha spiegato il Presidente – rischia di generare confusione e non poche incertezze anche verso le altre regioni sottoposte a regime commissariale in tema sanitario, che al termine della riunione sono rimaste tutte molto preoccupate”.
Dal punto di vista politico, “questa sentenza del Tar – ha detto il presidente ai tecnici del ministero – rischia di vanificare quanto di buono si è fatto finora in Abruzzo, una regione che nel giro di 12 mesi è riuscita a raggiungere quell’equilibrio finanziario costi/servizi che la Corte dei Conti ha chiesto a più riprese agli enti locali. Il Tar – ha chiarito il Presidente – ha una sua visione in punto di diritto ma questa opinione per quanto autorevole e fondata ha l’effetto di riportare indietro l’Abruzzo di tantissimi anni”.
Contro la sentenza del Tar la Regione si muoverà su un doppio binario:
– uno prettamente giudiziario con il ricorso al Consiglio di Stato
– l’altro politico-amministrativo per capire dal Governo gli effettivi poteri che sono in capo ai commissari sanitari.
“Il governo studierà il da farsi ma non è una questione semplice, anche perché bisognerà vedere ogni legislazione regionale che ha affrontato il tema sanità. Rimane – ha concluso il presidente della Regione – l’amaro in bocca nel vedere potenzialmente vanificati i risultati straordinari raggiunti finora in Abruzzo”.