L’AQUILA – “Scuole d’Abruzzo – Il Futuro in Sicurezza” è il piano straordinario di interventi pari a 221 milioni di euro che sarà presentato oggi, lunedì 30 maggio, alle ore 10.00, all’Aquila, presso l’aula Magna della Scuola della Guardia di Finanza, dal Commissario delegato per la Ricostruzione, Gianni Chiodi. “Per me era una priorità assoluta – dice il Presidente – veniva prima di ogni cosa. Sembrava una impresa impossibile. Ora parte l’operazione e 102 Comuni potranno mettere in sicurezza 213 scuole che non lo erano”.
Durante l’incontro con i Sindaci, i Presidenti delle Province e le altre autorità sarà illustrato il piano, con i relativi finanziamenti, per la ricostruzione e la messa in sicurezza degli edifici scolastici della Regione Abruzzo danneggiati dagli eventi sismici del 6 aprile 2009.
Per il Presidente Chiodi è l’occasione per analizzare nel dettaglio gli strumenti a disposizione e riassumere i due anni trascorsi dal 6 aprile 2009. Quesi i dati che anticipa attraverso Facebook:
RISORSE DISPONIBILI:
Il Governo Nazionale ha reso disponibili le seguenti risorse:
gestiti dalla Protezione Civile Nazionale:
2 miliardi di euro per la emergenza (progetto CASE, MAP e interventi vari di emergenza);
gestiti dal Commissario – Presidente della regione Abruzzo:
4 miliardi di euro per la ricostruzione, disponibili in quote definite dal CIPE a partire dalla annualità 2009.
Nelle contabilità speciali sono stati accreditati sino ad oggi circa 1,236 miliardi di euro e precisamente:
– 726 milioni di euro per la ricostruzione degli edifici pubblici e privati;
– 510 milioni per il proseguimento delle attività emergenziali.
A questi vanno ad aggiungersi i 2 miliardi – immediatamente disponibili – per i finanziamenti (a fondo perduto) per la ricostruzione privata.
Per la ricostruzione sono stati spesi sino ad oggi 779 milioni, mentre per l’emergenza 454 milioni.
L’emergenza abitativa e le prime opere di ricostruzione
In questi mesi all’Aquila si è riusciti, in sinergia con il Governo Nazionale, ad assistere tutta la popolazione, nel modo che tutti sappiamo, e a far ripartire le scuole e l’università in brevissimo tempo.
Abbiamo lavorato tutti insieme per agevolare un percorso ancora lungo che richiede impegno, determinazione e coraggio. L’Aquila e i comuni del cratere sono stati trasformati in un cantiere aperto per dare casa e servizi alla popolazione.
Abbiamo dato garanzie in ordine agli alloggi e ai servizi e fornito certezze significative alle esigenze degli studenti per un rapido ritorno alla normale attività universitaria necessaria alla vera rinascita della città a livello economico e culturale.
Su tale fronte la scommessa è stata sostanzialmente vinta. Il 7 aprile 2009 nessuno avrebbe creduto in una ripresa dell’ateneo aquilano, invece, oggi possiamo tracciare un bilancio più che positivo sullo sforzo comune che le Istituzioni hanno compiuto in favore della comunità universitaria.
Stiamo lavorando per ricostruire gli edifici persi in seguito all’evento sismico.
Il Governo Nazionale ha già messo a disposizione le risorse per ricostruire le sedi danneggiate dell’Università dell’Aquila.
Sul fronte degli edifici pubblici siamo al lavoro per dare corpo al 2° piano stralcio, che prevede interventi per altri edifici pubblici, oltre i primi 27 edifici per i quali, in taluni casi, i lavori sono in fase di ultimazione, per altri, sono stati aperti i cantieri e, per altri ancora, si è nelle fasi di aggiudicazione: tra qualche mese avremo impegnato tutti i 407 milioni di euro disponibili. la progettazione e l’aggiudicazione dei lavori sono portate aventi dai cosiddetti soggetti attuatori e cioè dai Comuni (per i beni di loro proprietà), la Provincia , la Gran Sasso Acqua spa, l’Ater, il Provveditorato alle opere pubbliche ecc.
Con risorse europee, gestite direttamente dalla Regione Abruzzo, abbiamo previsto uno stanziamento programmatico di oltre 170 milioni di euro per affrontare la situazione di emergenza e di difficoltà causata dal sisma. Tali fondi saranno impiegati per le imprese colpite dal sisma e per una serie di interventi sulle infrastrutture regionali.
Per gli edifici di edilizia popolare, gestiti dall’ATER dell’Aquila sono stati:
1) impegnati circa 17 milioni di euro,
2) riconsegnati 113 appartamenti tra pubblici e privati
Entro il 31 dicembre 2011 verranno completati tutti gli appalti.
Nei prossimi giorni riconsegneremo 20 appartamenti.
IL RILANCIO ECONOMICO:
Il primo e più importante strumento di rilancio economico, che interviene creando le condizioni per rendere appetibile insediarsi all’Aquila è la Zona Franca Urbana.
La Zona Franca Urbana, che dovrà interessare i territori maggiormente colpiti dal terremoto, è prevista per garantire condizioni economiche di vantaggio al fine di stimolare la ripresa produttiva del comprensorio. Riguarderà il territorio del Comune dell’Aquila e ha già avuto la disponibilità di 90 milioni di euro per la prima annualità. E’ tutt’ora all’esame della Unione Europea per l’approvazione.
Stiamo lavorando anche sul fronte degli incentivi per le imprese esistenti.
Sul fronte dei danni subiti dalle attività economiche, abbiamo erogato:
– 53,2 milioni di euro a valere sull’ordinanza che ha previsto il ristoro dei danni alle attività economiche, si tratta di circa 5000 imprese;
– 35 milioni di euro, con fondi europei, stanziati dalla Regione Abruzzo per le medesime finalità;
– 20 milioni di euro, con fondi europei, stanziati dalla Regione Abruzzo, per le attività sportive e la attrazione di nuove imprese.
LE MACERIE
La consistenza effettiva delle macerie giacenti nei luoghi pubblici dell’Aquila è stata di circa 15/20 mila tonnellate.
Tali macerie, già dall’estate 2009 erano state completamente rimosse per opera dei Vigili del Fuoco e dell’Esercito: la giacenza rilevata nella primavera 2010 erano opera del deposito da parte delle ditte che hanno effettuato le messe in sicurezza degli edifici del centro storico.
Con tempestività si sono adottate tutte le misure necessarie per sgombrare definitivamente i luoghi pubblici del capoluogo.
Il dato dei 3/4,5 milioni di tonnellate, di cui spesso si è parlato, è riferibile anche alle macerie che sono all’interno degli edifici danneggiati e che deriveranno dalla demolizione di quegli edifici che non potranno in alcun modo essere recuperati.
Con un paziente e complesso lavoro da parte delle Struttura Tecnica di Missione, che ha lavorato in piena sintonia con il Ministero dell’Ambiente, la Protezione Civile e gli Enti locali, è stato individuato il percorso per il trasporto, trattamento e smaltimento.
Con l’OPCM 3923 del 18 febbraio è stata inquadrata in modo puntuale la procedura, le autorità e i poteri per la gestione del ciclo delle macerie.
Nei giorni scorsi ho nominato il soggetto attuatore, nella persona dell’Ing. Giuseppe Romano, capo dei Vigili del Fuoco della Sicilia: siamo in attesa della deliberazione del Consiglio dei Ministri che mette il predetto dirigente “a disposizione”.
Venerdì scorso abbiamo definito in modo puntuale il problema del trasporto delle macerie, in attesa della entrata in vigore effettiva della OPCM 3923: sarà possibile continuare ad operare così come si è fatto sino ad oggi.
RICOSTRUZIONE EDIFICI PRIVATI:
La ricostruzione degli edifici privati fuori i centri storici, con danni lievi e medi, le cosiddette A, B e C, è in fase di conclusione.
Oltre 11 mila cantieri sono in fase avanzatissima, ovvero già conclusi.
Il 30 giugno prossimo, dopo aver rimosso ogni ostacolo tecnico e giuridico, scade il termine di presentazione dei progetti relativi agli immobili E fuori i centri storici.
Ci attendiamo una accelerazione definitiva, che porti entro pochi mesi all’avvio dei cantieri anche per questa tipologia di immobili.
Per i centri storici, come sappiamo, bisogna preliminarmente definire i PIANI DI RICOSTRUZIONE: strumento previsto dalla legge e di competenza dei Sindaci.
I Piani di Ricostruzione sono uno strumento formidabile di ripianificazione, urbana, sociale ed economica: disegnano il futuro delle città e dei centri massacrati dal terremoto del 6 aprile 2009.
Inoltre essi, come previsto dalla legge, possono consentire ai Sindaci di andare oltre il limiti di copertura dei finanziamenti statali oggi riconosciuti fuori il centro storico: entro determinati limiti previsti a livello governativo si potranno riconoscere, all’interno di criteri generali fissati proprio dai piani di ricostruzione, ulteriori contributi ad esempio alle seconde case, agli immobili destinati ad attività produttive e così via.
Anche in tale ambito, come Commissario governativo,mi attendo una accelerazione decisa che consenta di avviare gli interventi nel più breve tempo possibile.
SCUOLE ABRUZZO – IL FUTURO IN SICUREZZA
Gli interventi in materia di edilizia scolastica, rappresentano un modello cui ispirarci per fare quanto nelle nostre capacità per ricostruire i territori colpiti dal terremoto.
Subito dopo il terribile terremoto del 6 aprile, il Governo ha messo a disposizione del Commissario Delegato la somma complessiva di oltre 226 milioni di euro.
Questo stanziamento, a testimonianza della vicinanza e dell’attenzione dello Stato, rappresenta il 22,6 per cento di tutte le risorse disponibili per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio scolastico dell’intero Paese.
I primi 30 milioni sono stati utilizzati per consentire ad oltre 17 mila studenti del cratere il ritorno nelle loro aule in tempo per l’anno scolastico che sarebbe ricominciato nell’autunno del 2009, solo 6 mesi dopo l’evento sismico.
È stata una sfida difficile, ma con l’impegno di tutti i soggetti coinvolti è una sfida che abbiamo vinto e che rappresenta sino ad oggi una delle pagine più belle del complesso processo della ricostruzione post terremoto.
Ora, con le opere che riguardano gli istituti superiori delle città di Avezzano e Sulmona, e con gli interventi programmati su tutto il territorio regionale, con uno sforzo finanziario complessivo di 221 milioni di euro – che non ha pari nella storia della nostra Regione – ci poniamo l’obiettivo di dare la giusta sicurezza ai ragazzi che frequentano le scuole e alle loro famiglie.
Tra qualche mese, quando tutte le opere saranno terminate, il patrimonio edilizio scolastico dell’Abruzzo sarà il più sicuro d’Italia, consegnando alle generazioni future una terra che sa trasformare l’esperienza in azioni positive.
Ci aiuteranno ad ottenere più agevolmente gli obiettivi che ci siamo prefissati l’UNICEF, per le tematiche legate ai diritti dell’infanzia, il consorzio RELUIS e il Dipartimento di Geotecnologie dell’Università “G. D’Annunzio”, per gli aspetti legati all’ingegneria sismica e alla conoscenza del territorio, la FISH (Federazione italiana per il superamento dell’handicap), per l’abbattimento delle barriere architettoniche, la SIP (Società italiana di pediatria), per la salute dei bambini, e il WWF, per l’ecosostenibilità degli interventi.Domani presenterò SCUOLE D’ABRUZZO: si tratta di un programma straordinario, mai realizzato prima nella storia dell’Italia che impegnerà ben 221 milioni di euro. Domani verranno assegnati a 102 comuni abruzzesi per mettere in sicurezza ben 213 scuole.