L’AQUILA – Dopo avere tentato, invano, di rapinarla ferendola con un coltello, era andato nuovamente a cercarla e l’aveva minacciata di morte con una pistola giocattolo. Dopo l’ennesima denuncia della ragazza, una prostituta, il presunto ‘persecutore’ è stato arrestato dalla polizia.
Nei guai è finito Guglielmo Gasbarro, 48 anni, originario dell’Aquila ma residente a Bologna, dove si era candidato, alle ultime elezioni amministrative, al consiglio del quartiere Porto con la lista ‘Bologna Capitale’.
L’uomo è stato rinchiuso in carcere, con un’ordinanza di custodia cautelare chiesta dal sostituto procuratore Domenico Ambrosino, per tentata rapina e lesioni personali, ma è indagato anche per minacce e porto illegale di armi.
La prima aggressione alla ‘lucciola’, una romena di 21 anni, era avvenuta il 9 maggio scorso in via del Milliario, zona Borgo Panigale, sotto casa della giovane. Lei aveva afferrato con le mani il coltello con il quale l’uomo la stava minacciando, restando ferita, ma era riuscita a disarmarlo e a metterlo in fuga.
La sera del 24 maggio, lo stesso malvivente si era presentato in viale Togliatti, dove la ragazza si prostituisce, e aveva minacciato di ucciderla. Utilizzando una pistola a pallini, aveva sparato contro l’auto sulla quale lei si era allontanata, e poco dopo anche contro una finestra della sua abitazione. Dopo alcune indagini, e grazie alle descrizioni della vittima, gli investigatori della squadra Mobile sono risaliti al quarantottenne.
Nella sua abitazione, perquisita all’indomani della seconda aggressione, sono stati trovati la pistola giocattolo e gli abiti descritti dalla ragazza, mentre sulla sua auto è stato rinvenuto un coltello. Di fronte ai poliziotti, l’uomo avrebbe fatto alcune ammissioni, dicendo che tutto era nato da un mancato accordo con la prostituta sul prezzo della prestazione. Secondo la ricostruzione della polizia, Gasbarro era già finito nei guai alcuni anni fa per un’aggressione a un transessuale. Esperto di arti marziali, aveva anche una domanda pendente per ottenere il porto d’armi.