L’AQUILA – Personalmente ritengo che il meccanismo delle primarie sia assolutamente indispensabile e utile per tre ragioni. E’ quanto afferma in una nota il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente.
Per il primo cittadino le primarie annullano giochi e giochini, patti e alleanze; conferisce credibilita’ e forza a colui che viene scelto nell’ambito della coalizione e favorisce il dialogo con gli elettori nella successiva campagna elettorale.
“Nel 2001, in occasione delle elezioni per il rinnovo del Parlamento – dice – nel dare disponibilita’ ad una mia candidatura alla Camera, fui io stesso a chiedere un’ampia consultazione dell’intero gruppo dirigente del partito e delle altre forze del centro sinistra.
Fu una consultazione molto seria, una sorta di “primarie interne”, che vide il mio nome a fianco di altri prestigiosissimi esponenti del partito, che coinvolse oltre 300 dirigenti politici. Ho sempre pensato che alla mia vittoria abbia contribuito quella partenza democraticamente condivisa.
Per la candidatura a sindaco, – afferma ancora il sindaco Cialente – nel 2007, ricordo che io stesso volli le primarie, che si svolsero il 4 febbraio di quell’anno. Primarie vere, durissime, alle quali parteciparono 8.600 cittadini, vale a dire, come titolo’ un giornale, la quasi meta’ degli elettori del centro sinistra. Per me la vera campagna elettorale, quella nella quale spiegai la mia idea di citta’, fu soprattutto quella: decisa, precisa, difficile ma leale, come dovrebbero essere tutte le campagne elettorali.
Ritengo quindi, e ne sono profondamente convinto, che il centro sinistra non possa piu’ andare a nessuna consultazione elettorale se non passando attraverso il meccanismo delle primarie, nei Comuni, nelle Province, nelle Regioni, nel Parlamento.
Primarie sempre, dunque, soprattutto per gli uscenti che, se decidono di ricandidarsi, e’ giusto che si sottopongano al giudizio degli elettori che lo hanno designato in precedenza.
L’unico rischio, in quest’ultimo caso – osserva il primo cittadino – e’ un’anticipazione della campagna elettorale che potrebbe creare instabilita’ di governo, ma questo riguarda la responsabilita’ dei politici.
Ma le primarie devono essere fatte, io credo, anche per la scelta dei candidati al Parlamento, soprattutto in presenza di questa vergognosa legge elettorale, non a caso detta “porcellum”.
La mia proposta, che potrebbe partire gia’ dall’Abruzzo, e’ che ciascun partito, fin da ora, crei i registri degli elettori, non solo degli iscritti, che dichiarano di voler votare quel partito. Ne discenderebbe che, – ha detto ancora Cialente – in queste primarie, anche nelle liste, verrebbero candidati coloro che realmente testimoniano storie e impegni politici sul territorio e, soprattutto, questi stessi candidati diverrebbero anche personalita’ capaci di ottenere ulteriore consensi.
Credo pero’ che siano necessarie due condizioni. Da un lato controllare il piu’ possibile la trasparenza del voto, dall’altro il diritto dovere, per colui che viene indicato come candidato, di poter avere voce in capitolo decisiva anche sulle liste.
Capisco che e’ un passaggio molto delicato, ma la mia personale esperienza testimonia che dalle primarie non deve uscire solo un candidato sindaco, ma un’intera squadra unita, leale, che realmente condivida il programma di mandato e quindi capace di amministrare. Un consiglio comunale – ha affermato infine Cialente – non puo’ diventare teatro di campagne elettorali all’interno della maggioranza tra una tornata elettorale e l’altra. Oggi la politica deve esprimere trasparenza ed etica nelle responsabilita’, testimoniando sempre la lealta’ verso tutti e tutto.