L’AQUILA – Anche per il crollo del palazzo in via Generale Rossi, con 17 vittime, verra’ messo in campo un super-perito. Si tratta del professore Marco Locatelli il quale ricevera’ l’incarico nell’udienza fissata il 14 giugno.
Lo ha stabilito stamane il giudice del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella al termine dell’udienza dibattimentale, in cui e’ stato ascoltato uno dei periti della difesa: l’ingegnere e docente universitario Franco Braga.
L’esperto si e’ soffermato a chiarire l’aspetto chiave di questo filone d’inchiesta, quello relativo al contestato appesantimento del nuovo tetto sulla struttura. Per il consulente di parte, la copertura in cemento armato non avrebbe appesantito la struttura che al contrario avrebbe riportato un alleggerimento di 30 tonnellate del carico totale, beneficio che sarebbe stato riscontrato anche in termini di stabilita’ dello stesso. Dubbi sono stati infine sollevati dall’esperto sulla qualita’ del terreno che avrebbe amplificato l’onda tellurica.
Gli imputati del crollo della palazzina di via generale Francesco Rossi sono gli ingegneri aquilani Diego De Angelis, che fu direttore dei lavori e amministratore del condominio, e Davide De Angelis, collaudatore, oltre che del titolare dell’impresa che 12 anni fa fece i lavori Angelo Esposito.
Secondo le tesi del Pm, sulla scorta di una perizia redatta da quattro docenti, alla base della tragedia ci sarebbe stata la ristrutturazione del tetto che sarebbe stata appesantito ignorando le conseguenze che ci potevano essere sotto il profilo della tenuta sismica con i carichi maggiori.
Tra le altre contestazioni, nell’ambito dei reati di omicidio colposo, lesioni e disastro colposo, mancate misurazioni di adeguamento statico ed omissioni riguardanti i collaudi.
Tutte incolpazioni, ritenute frutto di negligenze. Sulla scorta di questi assunti, ancora tutti da valutare, ci sono state delle enormi richieste di danni che riguardano vari profili.