L’AQUILA – “Se il commissario Gianni Chiodi non prenderà posizione a nostra difesa, dopo i ricorsi al Tar del Consiglio nazionale degli ingegneri contro l’affidamento dei piani di ricostruzione dei Comuni alle università, riconsegneremo le nostre fasce di sindaci”. E’ l’ultimatum lanciato oggi dai primi cittadini del “cratere” in una conferenza stampa.
Presente all’incontro anche il capo della struttura tecnica di missione, l’architetto Gaetano Fontana, che, però, non vuole schierarsi per l’una o l’altra fazione. “Un atto gravissimo”. Così ha definito il ricorso Emilio Nusca, rappresentante delle Aree omogenee nonché sindaco di Rocca di Mezzo, che si è fatto portavoce delle istanze dei suoi colleghi. “La molla che ha fatto scattare la collaborazione con gli atenei – ha spiegato – è stata la consapevolezza di poter mettere i loro saperi a disposizione delle nostre comunità”.
I comuni del “cratere” sismico che hanno sottoscritto le convenzioni con gli atenei sono in tutto 36, ma la notifica del ricorso è stata recapitata dall’autorità giudiziaria solo ai municipi di Barisciano, Castelvecchio Subequo e Arsita (Teramo), che le hanno già approvate. “L’atteggiamento degli ingegneri nei nostri confronti – ha sbottato Nusca – non trova giustificazioni. Spero che abbiano capito la gravità dell’atto che hanno compiuto. Se disgraziatamente il Tar dovesse concedere la sospensiva, cosa succederà ai nostri centri?”.
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I primi cittadini: "Chiodi deve difenderci"
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