L’AQUILA – “Sulla vicenda del metanodotto Sulmona – Foligno  ci siamo rivolti  al Collegio regionale per le garanzie statutarie”, spiega Giovanni D’Amico (PD), vicepresidente del Consiglio regionale ed ora aspettiamo il  suo parere”.

Al Collegio regionale per le garanzie statutarie, che è organo di consulenza della Regione, è stato chiesto , come previsto dallo Statuto  ovvero da un quinto dei Consiglieri regionali, di esprimersi sulla legittimità della proposta di legge n. 240/11 che, introduce l’incompatibilità degli oleodotti e gasdotti di diametro superiore o uguale a 800 mm e lunghezza superiore a 40 Km nelle zone sismiche di prima e seconda categoria, oltre che nelle aree naturali protette,  in  quelle sottoposte a vincolo paesaggistico e nelle aree Sic.

“L’approvazione di questa proposta di legge potrebbe fermare la costruzione del metanodotto Sulmona – Foligno, il cui tracciato corre in parallelo o interseca le principali faglie attive dell’Appennino centrale. E’ incomprensibile, infatti, la scelta da parte del Governo di un tracciato che presenta la più elevata criticità dal punto di vista sismico ed ambientale ” afferma il  Vice Presidente D’Amico

La proposta di legge regionale, arrivata in Consiglio dopo aver ottenuto il parere positivo della Commissione competente, non è stata approvata ma rinviata in Commissione per una nuova valutazione. Secondo il Servizio V per le politiche infrastrutturali del Dipartimento Affari Regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la proposta di legge in questione “appare illegittima prevalentemente sotto il profilo costituzionale”, risultando leso “in particolare l’art. 117, terzo comma Costituzione” ovvero ai sensi della stessa norma costituzionale  per cui il Servizio Legislativo del Consiglio regionale ha sostenuto che la Regione  può legiferare.

” Noi riteniamo –  dice D’Amico –  che sussistono in pieno le competenze concorrenti  della legislazione regionale in ordine alla tutela ambientale e di protezione civile. Fidiamo  in un parere favorevole  del Collegio, ma chiediamo che la  maggioranza di centro destra  mostri anche una chiara volontà di intervenire per bloccare la realizzazione del metanodotto  per la tutela dei territori e delle comunità regionali”.

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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