L’AQUILA – La perdita d’acqua che, per quattro giorni, ha interessato la piastra 9 dell’insediamento del Progetto Case di Paganica 2 (vedi foto), è stata chiusa e da questa mattina il servizio, che era stato sospeso per riparare il danno, è stato riattivato.
Sono stati i vigili del fuoco e la GSA a fermare la fuoriuscita, dopo che, per tutto il fine settimana, le segnalazioni dei residenti erano cadute nel vuoto in un rimpallo di responsabilità fra Comune, la stessa Gran Sasso Acqua e Manutencoop.
Uno “scaricabarile” dovuto al fatto che, a tutt’oggi, ancora non si sa con certezza in capo a chi sia la gestione della manutenzione degli impianti idrici e fognari dei nuovi insediamenti del Progetto Case. Tant’è che, per poter intervenire e chiudere la falla, si è dovuto chiedere il permesso del prefetto.
In teoria la gestione dei servizi idrici e fognari del Progetto Case spetterebbe al Comune e, dunque, alla GSA. In pratica, però, le cose stanno in tutt’altro modo.
Anzitutto c’è da dire che il Comune ancora non è entrato in possesso degli appartamenti del Progetto Case perché non sono ancora terminate le procedure di esproprio dei terreni.
In secondo luogo, la rete idrica e fognaria del Progetto Case non è stata mai collaudata. Dovevano pensarci le imprese costruttrici (quindi, in definitiva, la Protezione Civile) ma ciò non è mai avvenuto. Ergo, finché i collaudi non saranno effettuati e finché le reti non saranno trasferite nel patrimonio gestionale della GSA, quest’ultima non avrà alcun potere di intervento sulle medesime (salvo in casi eccezionali di emergenza ma sempre previa autorizzazione del sindaco o del prefetto).
Alcuni tecnici della GSA ci hanno detto che questo problema è stato sollevato anche nel famoso Tavolo degli Enti presieduto da Gianni Letta ma, essendo stato giudicato un problema “secondario”, è stato accantonato.
C’è di più. Rimane ancora non saldata la fattura di 1,8 milioni di euro presentata dalla GSA per i consumi d’acqua interni al Progetto Case. Questi soldi dovrebbero essere versati nelle casse della società dal Comune, il quale, però, non l’ha fatto proprio in quanto non ancora proprietario di quegli alloggi. Parliamo dei consumi successivi al 31 Gennaio 2010, data in cui la Protezione civile ha passato il testimone al commissario e agli enti locali.
L’unica buona notizia è che, qualche giorno fa, è stata finalmente firmata una convenzione fra Comune e GSA in base alla quale, d’ora in avanti, sarà quest’ultima a occuparsi della lettura dei contatori degli appartamenti e quindi anche della fatturazione dei consumi delle singole famiglie.
(R. C.)
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