L’AQUILA – Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la legge di riordino in materia di aree produttive. Ad approvarla la sola maggioranza e tra le opposizioni la sola Udc perché in precedenza, durante la discussione, le opposizioni avevano abbandonato per protesta l’aula.
Con le leggi di riordino i sette consorzi per lo sviluppo industriale vengono fusi in un solo soggetto, l’Azienda regionale aree produttive (Arap). L’attuazione della legge è prevista in 180 giorni, i sette commissari dei consorzi in carica da due anni saranno prorogati per un massimo di 180 giorni e avranno la funzione di commissari per il riordino.
Il Consiglio regionale, sempre a maggioranza vista l’assenza delle opposizioni, eccezion fatta per l’Udc, ha approvato anche il progetto di legge dal titolo “Intervento di adeguamento normativo in materia di personale.
Un altro punto che ha fatto discutere e che è destinato a provocare polemiche. In particolare viene abrogata l’equiparazione ai dipendenti che vengono da fuori della retribuzione individuale di anzianità, in relazione alla quale la Giunta regionale e il Consiglio regionale sono stati fatti oggetto di oltre 800 ricorsi da parte di dipendenti che hanno chiesto il rispetto della normativa approvata nel 2008 dal precedente governo di centrosinistra con la quale si equiparava la retribuzione in questione a quella del dipendente con la quota più alta.
In mattinata il Consiglio regionale sempre in un clima di contrapposizione, ha approvato a maggioranza la legge sulle disposizioni “in materia di acque con l’istituzione del fondo speciale destinato alla perequazione in favore del territorio montano per le azioni di tutela delle falde e in materia di proventi relativi alle utenze di acque pubbliche”
Comune L’Aquila: soddisfatti Fanfani e Vicini.
L’assessore alle Attività produttive Marco Fanfani e il consigliere comunale e capogruppo Psi Giancarlo Vicini esprimono soddisfazione per l’approvazione all’unanimità, da parte del consiglio regionale, del progetto di legge sulla delocalizzazione per le attività commerciali.
“Seppure dopo tre mesi – hanno dichiarato l’assessore e il consigliere – il consiglio regionale ha dato seguito all’ordine del giorno, approvato all’unanimità dal consiglio comunale lo scorso 11 aprile, su proposta del consigliere Vicini, affinché il presidente Chiodi stabilisse, quale ultima data per la presentazione delle relative richieste allo Sportello unico per le attività produttive del Comune, il 31 dicembre 2011.
L’istanza – hanno concluso Fanfani e Vicini – era stata avanzata in considerazione delle numerose richieste da parte di imprenditori, artigiani, commercianti e professionisti che alla precedente scadenza, fissata al 31 dicembre 2010, non avevano potuto richiedere la rilocalizzazione della propria attività per cause di forza maggiore”.
Tensioni sul riordino dei consorzi industriali, il Pd abbandona l’aula
Tensione in Consiglio regionale sulla legge di riforma dei consorzi industriali. Il gruppo del Pd ha abbandonato per protesta l’aula dopo che il presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, ha autorizzato l’ammissione di un subemendamento alla riforma presentato dalla maggioranza di centrodestra, secondo il Pd fuori l’orario stabilito. A quel punto è esplosa la rabbia dei consiglieri del Pd secondo i quali la maggioranza ha presentato unilateralmente un subemendamento al maxi emendamento discusso in commissione e sul quale si è trovata l’intesa tra maggioranza e opposizione che “riscrive totalmente la legge”.
Il tema della riforma dei consorzi per lo sviluppo industriale è di stretta attualità visto che dal 4 giugno scorso sono decaduti i commissari dei sei consorzi che quindi agiscono in regime di prorogatio. La maggioranza di centrodestra ha impellenza di approvare una norma che o determini la nomina del cda oppure proroghi i commissariamenti.
Nel subemendamento contestato dal Pd la maggioranza stabilisce 18 mesi per l’attuazione della riforma che prevede il riordino dei consorzi con la fusione in un’unica agenzia, mentre per i commissari viene prevista la proroga per sei mesi con funzioni cambiate, in pratica un nuovo commissariamento con la conferma dei precedenti commissari, con la funzione di preparare il processo di fusione in un soggetto unico.
“Non accettiamo questo comportamento della maggioranza di centrodestra – ha tuonato il capogruppo del Pd, Camillo D’Alessandro – abbandoniamo l’aula per non accettare un precedente molto grave. Il centrodestra è arrivato in aula con un grave ritardo e se non approvano una norma non sanno come gestire i commissariamenti”.
Il consigliere del Pd, Giuseppe De Luca, ha spiegato che il subemendamento che smentisce il maxiemendamento approvato in commissione d’intesa tra le coalizioni, serve solo a sanare il ritardo del centrodestra ed é molto grave perché significa che l’opposizione ha perso sei mesi di tempo nel lavoro in commissione”. In questo momento il dibattito su questo tema caldo continua con le altre forze di opposizione che prima attaccano la maggioranza di centrodestra, poi lasciano l’aula nonostante l’invito di Pagano a restare. In aula restano Udc e Franco Caramanico (Sel).