L’AQUILA – Irregolarità e illegittimità nelle pratiche di costituzione dei consorzi nel centro storico dell’Aquila sono state denunciate da diversi cittadini che hanno già presentato le proposte di aggregati.
In un caso un gruppo di persone si è rivolto al giudice presentando una denuncia e chiedendo di fare luce sull’operato dell’amministrazione comunale, fatto questo che potrebbe attivare dei contenziosi legali a catena con il rischio di rendere ancora più lunga la definizione dei progetti di ristrutturazione e di paralizzare l’attività di ricostruzione vera e propria, quella delle parti di pregio della città.
I ricorrenti esprimono le preoccupazione che la già lunga e complessa filiera burocratica che riguarda gli aggregati edilizi da ricostruire potrebbe essere ulteriormente complicata da una errata gestione delle pratiche da parte del Comune.
In particolare, i cittadini in questione sostengono che le verifiche sulla veridicità di quanto dichiarato non sarebbero effettuate in maniera puntuale, soprattutto per quanto riguarda gli edifici antichi. In questi ultimi casi, infatti, è più difficile avere delle planimetrie precise e l’esatta consistenza delle quote di proprietà.
La normativa in materia prevede che, dopo la pubblicazione all’albo pretorio dell’ente dell’aggregato edilizio, i proprietari o i titolari di diritto reale di uso, usufrutto o abitazione sulle unità immobiliari debbano sottoscrivere l’atto di costituzione del consorzio davanti al segretario generale o un suo delegato. I firmatari devono detenere almeno il 51% della superficie lorda coperta complessiva dell’aggregato.