“La Giunta comunale unitamente ai Consiglieri di maggioranza, appresa la notizia esprime la propria vicinanza al sindaco della Citta’ di Spoltore Franco Ranghelli, alle altre persone coinvolte nell’inchiesta e alle loro famiglie, e ripone fiducia nel lavoro della Magistratura”. Lo scrive in una nota il vicesindaco Luciano D’Incecco.

ABRUZZO – Il personale del Corpo forestale dello Stato sta eseguendo tre misure cautelari nei confronti dell’ex presidente del Consiglio regionale abruzzese, Marino Roselli, 51 anni (ex Pd, oggi Api), del sindaco di Spoltore (Pescara), Franco Ranghelli, 53 anni, e Luciano Vernamonte, 68 anni, vice presidente della societa’ Ambiente spa.

A disporre gli arresti e’ stato il gip del Tribunale di Pescara Gianluca Sarandrea su richiesta del pm Gennaro Varone. In base alle prime informazioni devono rispondere a vario titolo di associazione a delinquere, concussione, corruzione, falso ideologico, abuso d’ufficio, e l’inchiesta ha riguardato vari aspetti amministrativi: Prg di Spoltore, presunte speculazioni edilizie, rifiuti e multe.

Marino Roselli, sposato e con due figli, e’ stato non solo presidente del Consiglio regionale, all’epoca della giunta guidata da Ottaviano Del Turco (nel 2005 fu il piu’ votato con oltre 16mila preferenze), ma anche assessore provinciale a Pescara. Era molto legato politicamente all’ex sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso. Alla fine degli anni ’90 e’ stato assessore all’Urbanistica al Comune di Spoltore, dove vive. Dopo aver lasciato il Pd Roselli e’ passato all’Api e oggi ricopre l’incarico di coordinatore regionale.

Ranghelli, anche lui ex Pd e ora Api, e’ stato eletto sindaco di Spoltore nel 2007. A seguito dei problemi interni alla maggioranza e alla bocciatura in aula del bilancio del Comune si e’ dimesso, nell’aprile 2009, ma poi ha ritirato le dimissioni. E’ stato “traghettato” nell’Api da Roselli, a cui e’ da sempre molto vicino, subito dopo la sua espulsione dal Partito democratico. Il Pd ha deciso di espellerlo per aver fatto entrare nella maggioranza esponenti di centrodestra.

Luciano Vernamonte e’ stato candidato alle elezioni provinciali di Pescara del giugno 2009 con la lista Patto Riformista che appoggiava la candidatura alla presidenza di Antonella Allegrino (della coalizione di centrosinistra). I tre arrestati sono ai domiciliari.

Le indagini, che sono durate due anni, riguardano la redazione del nuovo piano regolatore; l’appalto del servizio di riscossione dei tributi della pubblicita’ e le sanzioni per le violazioni del codice della strada; l’accordo di programma per l’ampliamento del cimitero; un progetto per la realizzazione di appartamenti nella zona del fiume Pescara ; l’appalto per l’affidamento per la raccolta dei rifiuti urbani.

Secondo il gip Gianluca Sarandrea, che ha emesso l’ordinanza di arresto, le indagini hanno messo in luce ‘l’esistenza di un organismo di potere permanente costituito allo scopo di condizionare l’attivita’ del consiglio e della giunta, piegando dietro l’apparente schermo del perseguimento di interessi pubblici, mere istanza di natura privata’. L’inchiesta e’ coordinata dal pm Gennaro Varone.

L’inchiesta conta in totale 13 indagati. Oltre a Ranghelli, Roselli e Vernamonte, sono finiti nel mirino della procura pescarese: l’assessore comunale ai lavori pubblici Claudio Santurbano;

l’assessore all’urbanistica Ernesto Partenza; il consigliere comunale Pino Luigioni; l’imprenditore Alessandro D’Onofrio; Luigi Zampacorta; l’imprenditore Enzo Giansante; il geometra dell’ufficio tecnico del Comune di Spoltore Giuseppe Del Pretaro; il dirigente del Comune di Spoltore Tullio Michele Ernesto Santroni; il costruttore Alessio Carletti; il responsabile dell’Ufficio Autorita’ di bacino della Regione Mario Angelo D’Eramo.


Il segretario regionale del PSI Abruzzo su arresto di Vernamonte

“In relazione alle vicende giudiziarie che hanno investito Luciano Vernamonte” dice il segretario del PSI Abruzzo Massimo Carugno ” la segreteria Regionale del Partito Socialista Abruzzo, manifesta la più totale fiducia nel prosieguo delle indagini che sapranno giungere ad un reale accertamento dei fatti e delle responsabilità.

Luciano Vernamonte sicuramente saprà dimostrare le sua reale posizione in ordine ai fatti contestati.

E’ ragionevole ritenere che le sorti dell’indagine ne dimostreranno la estraneità.

Proprio sulla base di tali convincimenti si ritiene decisamente spropositata l’applicazione degli arresti domiciliari sia per la natura squisitamente amministrativa dei reati contestati, sia perché tale provvedimento, arrivando dopo mesi, sarebbe inutile per il prosieguo delle indagini: restano di difficile comprensione quali esigenze di prevenzione si vorrebbero tutelare col provvedimento dell’arresto.

Ancora una volta in Italia la applicazione della carcerazione preventiva desta dubbi e perplessità e si impone ormai una revisione legislativa, in senso garantista, di tale provvedimento limitandola a reati e ad imputati che siano effettivi e concreti portatori di pericolo ed allarme sociale.

Si auspica che gli arresti domiciliari preventivi vengano rapidamente revocati per consentire a Luciano Vernamonte di difendersi con efficacia e libertà di azione e determinazione.

 

 

Le accuse mosse a Roselli

Per l’accusa il sindaco di Spoltore Franco Ranghelli, l’ex presidente del Consiglio regionale Marino Roselli, il vice presidente del cda della societa’ Ecologica Spa Vernamonte, l’assessore comunale Ernesto Partenza, il consigliere comunale Pino Luigioni, e l’imprenditore Alessandro D’Onofrio, avrebbero messo in piedi una sorta di ‘cabina di regia’ vale a dire ‘un vero e proprio organo decisionale estraneo agli organi istituzionali preposti all’amministrazione comunale di Spoltore, che venivano cosi’ esautorati, allo scopo di condizionare le scelte amministrative e politiche dell’ente e di consentire affari e personalismi’.

Per quanto riguarda il prg, stando a quanto emerge dalle indagini, il sindaco avrebbe cercato di ‘modellarlo’ agli interessi personali ed imprenditoriali di Roselli e Vernamonte. Stando all’accusa Ranghelli per raggiungere questo scopo avrebbe tentato, senza riuscirci, anche di far rinunciare al loro incarico i vincitori della gara pubblica per redigere il piano regolatore.

Tra le accuse mosse a Roselli anche quella di aver fatto pressioni per far modificare i confini di inedificabilita’ assoluta della zona del fiume Pescara ricadente nel territorio di Spoltore. Tutto questo a beneficio del Piano di recupero urbano ‘Villa Costruzioni’ a cui ‘erano interessati – scrive il gip – Carletti in qualita’ di costruttore e Roselli in qualita’ di progettista e tecnico occulto della Villa Costruzioni’.

Circa l’ampliamento del cimitero l’accusa sostiene invece che sarebbero state effettuate false perizie ed omissioni per avvantaggiare un imprenditore.

Per i rifiuti secondo il gip, Ranghelli su pressione di Vernamonte avrebbe concesso proroghe illegittime nella gestione dello smaltimento dei rifiuti urbani alla ditta Ecologica srl controllata al 49 per cento da Di Zio. Sempre secondo l’accusa nel settembre del 2010 poi si sarebbe tentato di turbare la gara d’appalto con l’inserimento di persone di fiducia nella commissione di gara.

Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori anche l’affidamento da parte del Comune di Spoltore del servizio di gestione delle procedure riguardanti la verbalizzazione e la notifica delle violazioni al codice della strada e la riscossione delle multe alla Maggioli Tributi Spa.

Per il gip il sindaco Ranghelli ‘ha mostrato di essere interessato, piu’ che agli scopi istituzionali dell’ente, a favorire la ditta Maggioli la quale vede tra i dipendenti il figlio al quale a ridosso della delibera assembleare era stato rinnovato il contratto di lavoro, mediante l’accorpamento di due servizi, tra loro completamente disomogenei quali quello della pubblica affissione e quello della riscossione dei tributi da affidare in appalto ad un unico offerente in modo da ridurre le aziende concorrenti.

 

Silvio Paolucci (segretario regionale Pd), Antonio Casricone (segretario pd Pescara) e Giovanni Tremante (segretario Pd Spoltore) commentano l’inchiesta

“La nostra e’ una storia di garantismo e difesa dei diritti ed anche in questo caso questo e’ il nostro atteggiamento, ma questa vicenda e’ tuttavia un ulteriore colpo alla fiducia degli abruzzesi verso le istituzioni”. Cosi’, in una dichiarazione congiunta, commentano l’inchiesta su Spoltore il segretario regionale del Pd Abruzzo, Silvio Paolucci, il segretario provinciale del Pd di Pescara, Antonio Casricone e il segretaio cittadino del Pd di Spoltore, Giovanni Tremante.

“Da tempo – ricordano – denunciamo la grave anomalia di Spoltore, dove un radicato sistema di potere personale si e’ sostituito alla politica ed alla partecipazione. Noi abbiamo avuto il coraggio di assumere decisioni di radicale rottura con quel sistema, espellendo dal partito chi politicamente cercava l’appoggio del centrodestra e rifondando il Pd su basi nuove. Oggi il nostro partito a Spoltore, guidato da una nuova generazione di dirigenti, e’ la principale forza di opposizione. Altri partiti, anche del centrosinistra, avrebbero dovuto avere lo stesso coraggio. Ora, come chiediamo da ben prima degli arresti, si dia ai cittadini di Spoltore la possibilita’ di scegliere una nuova amministrazione, con un salutare ritorno alle urne”.


Il vicesindaco di Spoltore Luciano D’Incecco scrive una nota sulla vicenda:

“La Giunta comunale unitamente ai Consiglieri di maggioranza, appresa la notizia esprime la propria vicinanza al sindaco della Citta’ di Spoltore Franco Ranghelli, alle altre persone coinvolte nell’inchiesta e alle loro famiglie, e ripone fiducia nel lavoro della Magistratura”.

 

Il 28 Luglio interrogatorio agli indagati

Si svolgeranno domani, a partire dalle 10.30, al tribunale di Pescara, gli interrogatori di garanzia dell’ex presidente del consiglio regionale, Marino Roselli, del sindaco di Spoltore (Pescara) Franco Ranghelli, e dell’ex vice presidente di Ambiente Spa, Luciano Vernamonte, arrestati ieri su disposizione del gip Gianluca Sarandrea. L’inchiesta, che conta in totale 13 indagati, è relativa al Comune di Spoltore. Nello specifico le indagini, che sono durate due anni, riguardano la redazione del nuovo piano regolatore; l’appalto del servizio di riscossione dei tributi della pubblicita’ e le sanzioni per le violazioni del codice della strada; l’accordo di programma per l’ampliamento del cimitero; un progetto per la realizzazione di appartamenti nella zona del fiume Pescara ; l’appalto per l’affidamento per la raccolta dei rifiuti urbani. Secondo il gip Gianluca Sarandrea le indagini hanno messo in luce ‘l’esistenza di un organismo di potere permanente costituito allo scopo di condizionare l’attivita’ del consiglio e della giunta, piegando dietro l’apparente schermo del perseguimento di interessi pubblici, mere istanza di natura privata’.

Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere, corruzione, concussione, falso ideologico, abuso d’ufficio, turbativa d’asta. Il titolare dell’inchiesta e’ il pm Gennaro Varone.

 

 

Condivisione.

Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

  • Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666
  • Direttore responsabile: Christian De Rosa
  • Editore: Studio Digitale di Cristina Di Stefano
  • Posta elettronica:
  • Indirizzo: Viale Nizza, 10