L’AQUILA – Non va poi così male l’occupazione giovanile in Abruzzo. C’è un’indagine di Datagiovani che mostra come la nostra regione sia al primo posto nel confronto tra gli indici di evoluzione del mercato del lavoro giovanile riferito al 2009 e al 2010. Uno studio che indica una netta inversione di tendenza nel Centro Italia, col Nord in ripresa e il Sud caratterizzato da un chiaro immobilismo.
Ma è l’Abruzzo ad avere un indice molto positivo che lo pone in testa alla graduatoria che Datagiovani ha fatto tra le regioni italiane. Questo indice è di 16,6 che è la differenza tra l’ evoluzione del mercato del lavoro nel 2010, e l’evoluzione del mercato del lavoro nel 2009. Come dire che in Abruzzo il mercato del lavoro giovanile, nel 2010, evolve più rapidamente e meglio che altrove. Le ragioni? Non è facile individuarle, ma è un fatto, che le politiche regionali a vantaggio dei giovani abbiano avuto il loro effetto, come lo hanno avuto certe le politiche imprenditoriali, ma qui andrebbero fatte opportune distinzioni: vi sono imprenditori che favoriscono politiche che tendono a far crescere l’occupazione giovanile, altri che lo fanno di meno.
Ma è dalla Regione che arrivano i segnali più concreti. Ha detto l’assessore regionale alle Politiche del Lavoro Paolo Gatti: “I dati complessivi dello studio di Datagiovani mostrano che, in generale i numeri sulla inoccupazione giovanile, restano negativi. In questo quadro, tuttavia, sembra che l’Abruzzo abbia una tenuta migliore rispetto alle altre regioni. Il governo regionale ha preso molte iniziative, ma sappiamo che non sono sufficienti, ne adotteremo delle altre”.
La Regione, cioè, annuncia nuovi provvedimenti a favore dei giovani, che saranno adottati dalla Giunta regionale già prima di Ferragosto. Certo non saranno provvedimenti risolutivi. Nessuno ha la bacchetta magica, specie perché la disoccupazione giovanile è la risultante di una molteplicità di cause che vanno dalla carenza vera e proprio di offerta lavorativa, al rifiuto da parte dei giovani di accettare particolari tipi di lavoro. Una bacchetta magica che non è possibile chiedere alla giunta Chiodi come non è possibile chiederla ai governi delle altre regioni italiane.