L’AQUILA – “Il tavolo del giovedi’, dedicato alla ricostruzione sta diventando il tavolo degli scontri istituzionali fra il sindaco, Massimo Cialente, ed il Commissario, Gianni Chiodi, i signori che hanno in mano le sorti della citta’ dell’Aquila e dei comuni del cratere, ma che finora hanno dimostrato di non essere all’altezza del compito”. Lo dice il segretario dell’Italia dei Valori dell’Aquila, Lelio De Santis.
“Sta passando anche la terza stagione buona per costruire e ricostruire le case degli aquilani, ma – osserva De Santis – le autorizzazioni edilizie per le case E non si vedono, nonostante i progetti siano stati presentati da 8-10 mesi e siano stati anche magari integrati da 5-6 mesi e nonostante le assicurazioni dei Commissari Chiodi e di Cicchetti sull’accelerazione dei tempi da parte della filieria, Fintecna Cineas e Reluis.
Cialente ha sbagliato allora quando si e’ fidato di Letta e Bertolaso e quando insieme al suo partito ha accettato la realizzazione della delle 19 New Town, saltando la parata mediatica del G8, di fatto consegnato al governo, senza coinvolgere la coalizione e senza ascoltare nessuno”.
Per il segretario dll’Idv “le minacce e le contestazioni di oggi sono tardive e sembrano pistole scariche, funzionali forse solo alla sua ricandidatura. Chiodi persegue i suoi fini politici, utilizza anche la ricostruzione per assecondare le scelte del governo Berlusconi e non ritiene L’Aquila una priorita’. Chiodi e Cialente oggi sono presi piu’ dalle loro strategie politiche che dall’impegno per risolvere i problemi della ricostruzione sociale e materiale della citta’ dell’ Aquila. Sono 2 facce della stessa medaglia!
E i cittadini finiscono per essere spettatori silenziosi e rassegnati a vedere un brutto film in cui i due protagonisti pubblici si combattono solo per impadronirsi delle macerie e del potere di decisione, mente i protagonisti occulti cercano di approfittare e di fare affari sfruttando le risorse finanziarie della ricostruzione Questa situazione di scontro – aggiunge De Santis – aldila’ delle responsabilita’, offende i cittadini e danneggia in modo irreversibile il futuro della citta’.
I duellanti se ne rendano conto e si dimettano. Diversamente per trovare la strada giusta ci vorra’ una mobilitazione popolare. Intanto – conclude il segretario Idv – i consiglieri regionali potrebbero dire qualcosa cosi’ come le forze produttive insieme ai partiti politici che non possono svegliarsi solo prima delle elezioni”.