L’AQUILA – Ci voleva il terremoto per far decollare l’Aeroporto dei Parchi di Preturo. E’ singolare come certi eventi catastrofici siano capaci di imprimere un’accelerazione alle vicende degli uomini e ai loro progetti. Storie impastoiate da anni si sciolgono quasi per magia, iniziative prigioniere da tempo nei lacci della burocrazia riprendono il loro iter con rinnovato vigore.
E’ come se le persone sentissero nel profondo il bisogno di reagire, di riprendere attività quasi dimenticate, di dare nuovo slancio a progetti che avevano quasi dimenticato. E così il terremoto, oltre agli sconvolgimenti, alle distruzioni e ai lutti che non finiremo mai di piangere, ha portato alla città situazioni e novità che da tempo attendeva. Tra queste il rilancio del suo piccolo aeroporto. Ma non è stato, certo, soltanto il terremoto. Non sarebbe giusto tacere l’impegno del vice sindaco Giampaolo Arduini che allo scalo aeroportuale aquilano ha dedicato molte delle proprie energie. Non sempre la politica è un fatto negativo. Chi lo dice fa demagogia, perché esiste la buona politica, come quella di Arduini, un amministratore che dovremo conservare, che ha capito subito quali fossero le urgenze della città sconvolta dal sisma e in questa direzione ha lavorato con impegno.
E proprio Giampaolo Arduini ha reso noto che a fine settembre si insedierà il nuovo gestore dell’Aeroporto dei Parchi. E’ la società che, sola, ha risposto al bando europeo del Comune dell’Aquila e dell’Enac. Ha detto Arduini: “Abbiamo messo l’asticella in alto per cercare di selezionare un gestore di qualità, e ci siamo riusciti”. Lo scalo entrerà in funzione a breve. E così, col prossimo autunno, decollerà da Preturo il primo Jeatstream per la Croazia. Previsti collegamenti con Milano e la Sicilia con piccoli aerei di linea, Atr42 e Atr72. Fu proprio a causa del terremoto che l’aeroporto venne riattivato. Servì infatti come scalo d’emergenza per il G8, nei prossimi mesi sarà potenziato e ampliato.
Non dimenticheremo mai le vittime del sisma, il dolore di quanti ne sono rimasti profondamente colpiti e segnati, ma il terremoto ha anche gettato le basi per una città nuova. Gli aquilani sono stati costretti ad uscire finalmente dal loro guscio, dalla cinta muraria che li aveva tenuti separati e distinti dal resto della popolazione del circondario. La città si è allungata, ha occupato gran parte del territorio a est e a ovest. L’Aquila del futuro sarà più grande e più bella. Insieme al centro storico rinato, le periferie ricostruite, avremo anche un piccolo aeroporto che ci collegherà meglio col resto d’Italia e del mondo.
Non solo lutti dal sisma. a preturo e’ rinato l’aeroporto
di GIANCARLO DE RISIO