L’AQUILA – Un gruppo di imprese, progettisti e cittadini che aspettano l’avvio della ricostruzione di case classificate “E” fuori dai centri storici dell’Aquilano protestano contro Enel Spa per la mancata rimozione di cavi e impianti elettrici dentro e fuori gli alloggi danneggiati, che impedisce di cominciare i lavori. Tra gli insorti Vincenzo Cipolletta, avvocato aquilano, presidente di alcuni consorzi e autore di solleciti anche dallo scorso giugno. “Nonostante le continue richieste scritte – accusa – l’Enel é insensibile e non interviene. Questo blocca la ricostruzione, perché nella situazione attuale non si possono cominciare gli interventi nelle case ‘E’ fuori centro storico, sia per questioni di sicurezza che amministrative: c’é l’ostacolo di fili elettrici e impianti in casa e anche fuori che devono essere rimossi a spese dell’Enel”. Quest’ultimo aspetto, la rimozione a carico dell’Enel, Cipolletta ricorda che “é fissato dalla risposta a un quesito posto dai tecnici al coordinatore della Struttura tecnica di missione, Gaetano Fontana”. I cittadini sono inferociti. “Perché – attaccano – gli ordini professionali non intervengono su questo delicato aspetto? Forse a qualcuno che ha tanti incarichi conviene che ci siano intoppi simili, perché si allungano i tempi”.
LA REPLICA DELL’ENEL
L’ENEL replica al gruppo di imprese, progettisti e cittadini che avevano lamentato dei disservizi, ricordando che “sin dai primi momenti seguenti al terremoto ha manifestato la massima attenzione verso la popolazione colpita e, oltre alle attività direttamente collegate alla gestione dell’emergenza, ha messo in atto una serie di iniziative espressamente dedicate”. In particolare – prosegue la nota – ENEL ha destinato 4 milioni per i terremotati, e con la Onlus Enel Cuore, ha messo a disposizione 600 mila euro per un’opera di ricostruzione destinata alle fasce più deboli. A carico Enel sono stati i costi dell’emergenza e quelli relativi all’alimentazione elettrica delle tendopoli, e per lungo periodo sono stati sospesi i termini di pagamento delle bollette dei terremotati. Riguardo le attività riferite a ristrutturazioni di abitazioni private, per le quali sono previsti appositi indennizzi, l’ENEL – prosegue la nota – si è sempre resa disponibile, proprio per non creare ritardi, a sviluppare tempestivamente i preventivi delle opere di spostamento degli impianti interferenti. L’attribuzione dei relativi costi è stata valutata di volta in volta, secondo la normativa vigente, in relazione all’estrema varietà dei casi in esame. Non risultano ad ENEL – conclude la nota – pronunciamenti da parte delle Autorità in merito ad un’eventuale sistematica attribuzione dei costi ad ENEL. Nella piena consapevolezza che le opere in questione sono di particolare importanza per un territorio già duramente colpito, si ribadisce la piena disponibilità di ENEL a verificare caso per caso le varie situazioni in tempi tali da non pregiudicare il normale procedere delle attività.