“Sono 2 euro e 10 centesimi, grazie!”. E’ quanto un nostro lettore si è sentito chiedere questa mattina dal cassiere di un bar del centro cittadino, dopo aver consumato due caffè. “Un furto” avrà pensato in silenzio, ma senza batter ciglio ha pagato ed è uscito.

Uno dei tanti clienti che quel bar non vedrà mai più. Noi aquilani non ci sappiamo proprio fare con gli affari, o siamo così disperati da credere di risollevare le nostre economie aumentando il caffè di 40 centesimi in più della media nazionale, o siamo tanto cretini da pensare che il cliente è sciocco e non si rende conto del furto “autorizzato” nel quale si è imbattuto. Si, perché come è possibile gli stessi due caffè alla stazione Tiburtina a Roma li paghi 1 euro e 20 centesimi e che a Venezia (una delle città più care d’Italia), al massimo 2 euro? (Antares)

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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