L’AQUILA – Continua il botta e risposta tra l’Ordine degli ingegneri della provincia dell’Aquila e la Struttura commissariale che si occupa della ricostruzione post sisma. Stavolta, il motivo del contendere e’ la mancata proroga, al 31 marzo 2012, per la presentazione delle progettazioni relative alle case classificate ”E” fuori centro storico.
”Siamo stati traditi. L’impegno non e’ stato rispettato da chi lo aveva sottoscritto”, ha tuonato il presidente dell’Ordine, Paolo De Santis, stamane in conferenza stampa, chiaramente rivolto al Commissario Gianni Chiodi che, a sua volta, nei giorni scorsi, aveva tacciato gli ingegneri di ”aver disatteso gli accordi”. ”Pur tuttavia – ha aperto – non ci barrichiamo sull’Aventino. Siamo pronti a dialogare con chiunque. Vorra’ dire che quando firmeremo delle intese staremo piu’ attenti”.
L’accordo ”incriminato” e’ quello firmato il 14 luglio scorso.
Stabiliva un censimento delle pratiche degli edifici danneggiati, per garantire trasparenza al cittadino e valutare la mole di lavoro in carico presso studi associati e singoli professionisti. ”Fu fissata una proroga ‘tecnica’ al 31 agosto – ha ricordato De Santis – dopodiche’, fu detto, ci sarebbe stata la proroga definitiva, una scadenza adeguata per consentire l’espletamento delle pratiche”. Al monitoraggio hanno risposto 257 iscritti all’Ordine (145 tra societa’ di ingegneria e studi associati e 112 liberi professionisti singoli).
”Il commissario parla di un deludente 14 per cento di adesione da parte degli iscritti – ha osservato De Santis – Innanzitutto va detto che nel nostro Ordine sono presenti ingegneri chimici, informatici o semplici dipendenti che ovviamente non sono stati monitorati. Il 14 per cento, inoltre, non va valutato sul campione di iscritti: la percentuale va riferita agli edifici censiti in periferia”.
Morale: alla fine non c’e’ stata alcuna proroga. Il portavoce degli Ingegneri ha rilanciato, quindi, il concreto rischio blocco della ricostruzione. A parlare i numeri: Le pratiche da esaminare sono 6.117. Ipotizzando di voler vagliare tutte le richieste entro il 31 dicembre 2011, e tenendo conto degli effettivi giorni lavorativi fino a dicembre, che sono 82, si ha che la filiera, e quindi il Comune, dovrebbe rilasciare 74,60 contributi al giorno. Dal 14 gennaio al 2 settembre sono stati rilasciati 691 contributi. ”Reale il pericolo collasso”. ”Siamo stati un facile bersaglio, sin dai primi giorni dopo il terremoto – ha aggiunto De Santis – Ci hanno accusato di aver costruito una citta’ di cartone, con la sabbia. Ma non e’ mai venuto meno il nostro apporto e il nostro lavoro per il bene della citta’. Noi siamo disposti al dialogo con chiunque – ha ribadito, in conclusione – anche se non siamo convocati da mesi. Saremo, comunque, piu’ vigili nella valutazione degli accordi”.