L’AQUILA – Il Tar dell’Aquila, accogliendo un ricorso inoltrato da un privato, Marisa Ferrauti, residente a Cavalletto d’Ocre, ha disposto la sospensiva dei lavori di realizzazione della Casa della Cultura di Ocre, un centro polivalente destinato a enti e associazioni no profit finanziato con fondi (320 mila euro) messi a disposizione da Comuni e cittadini del Trentino Alto Adige.
La costruzione della struttura – un edificio in cemento armato progettato dai tecnici del Comune, con annessi anche un campo da calcetto, un ambulatorio e un bocciodromo – era stata deliberata lo scorso anno dalla giunta guidata dal sindaco Fausto Fracassi, tutt’ora in carica. I terreni su cui sorge il fabbricato, tutti appartenenti a dei privati, erano stati pre-selezionati, in piena fase emergenziale, dalla Protezione civile per costruirvi map e musp. Poi, non avendoli più utilizzati, la stessa Protezione civile aveva ordinato al Comune di restituirli ai rispettivi proprietari. La qual cosa, però, non è mai avvenuta. Il Comune, infatti, ha costruito su quei terreni come se su di essi fosse ancora in vigore l’ordinanza di occupazione. Di qui il ricorso e la sentenza del Tar favorevole alla ricorrente.
La lettera con cui il Dipartimento intimava ai Comuni di restituire ai legittimi proprietari i terreni opzionati e mai sfruttati porta la data del 22 Giugno 2010 (su di essa c’è la firma dello stesso De Bernardinis) mentre la delibera di giunta contenente la ratifica dell’accordo per la realizzazione della Casa della Cultura risale al 19 luglio 2010. Questo vuol dire che il Comune di Ocre, pur sapendo benissimo che non avrebbe potuto usare quei terreni per edificarvi una nuova struttura, per di più in cemento armato, lo fece ugualmente.
Val la pena notare che a ricorrere contro il Comune è stata una persona sola, un solo proprietario. Viene da chiedersi per quale motivo tutti gli altri non abbiano fatto altrettanto.
L’udienza di merito è stata fissata per Luglio 2012. I rappresentanti legali della sig. ra Ferrauti sono gli avvocati Emilio Bafile e Cesidio Gualtieri
(R. C.)