L’AQUILA – “Fino a oggi sono 90 gli alloggi classificati “B” e “C” e 86 quelli classificati “A” riconsegnati ad affittuari e proprietari dall’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale (Ater) dell’Aquila, per un totale di 176 appartamenti: le riparazioni sono state effettuate da ditte scelte attraverso appalti pubblici banditi dall’Ater”. Lo rende noto l’Azienda nel fare il punto della situazione sulle ristrutturazioni di propria competenza, quelle degli edifici “A”, “B” e “C”.
Viene evidenziato anche che sono in corso di ristrutturazione 258 abitazioni classificate “B” e “C” e altre 216 classificate “A”, mentre risultano da assegnare lavori per altre 94 abitazioni “B” e 164 “A”. Come sottolinea il commissario straordinario, l’avvocato aquilano Piergiorgio Merli, il piano dell’Ater dell’Aquila prevede entro il prossimo mese di febbraio la fine dei vari interventi con il ritorno a casa di tutti gli inquilini e gli affittuari. La causa principale del ritardo, rispetto al programma prefisso, e’ legata ad alcuni ricorsi dinanzi al Tar notificati da alcune imprese di costruzione escluse in sede di procedure e aggiudicazione di gare.
Le somme appaltate in 81 gare ammontano a circa 18 milioni di euro: il ribasso d’asta si aggira sempre intorno al 24-25 per cento. “Stiamo lavorando per stringere nuovamente i tempi della riconsegna – spiega Merli – cosa non facile perche’ le procedure burocratiche sono lunghe e complesse anche per la partecipazione di centinaia di aziende per ogni gara di appalto, oltre al fatto che l’osservanza scrupolosa delle norme mi rende fiducioso su positivi pronunciamenti da parte del Tar per quei pochi ricorsi giunti. Pochi, tutto sommato, rispetto al numero importante di appalti, 81, sin qui banditi.
Il risparmio proveniente dai ribassi potra’ essere utilizzato per altre opere di ricostruzione”. Sono 1562 gli alloggi di edilizia popolare danneggiati dal tragico sisma del 6 aprile 2009: 422 classificati con esito di danno “B” e “C”, e 466 “A”. Due sono gli stabili crollati. Le “E” sono 682, ma il recupero e’ di competenza del Provveditorato interregionale alle Opere Lazio, Abruzzo e Sardegna.
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