L’AQUILA – Una crescita, piuttosto sostenuta su base annua e più modesta su base trimestrale, di produzione, fatturato, export e portafoglio ordini. E’ quanto emerge dall’indagine Congiuntura Economica Abruzzese del Cresa, il Centro regionale di Studi e ricerche economico sociali, relativa al secondo trimestre 2011e condotta su 411 imprese manifatturiere con almeno 10 addetti operanti nella regione.

Rispetto allo stesso periodo del 2010 particolarmente positivo l’andamento dell’export (+10,4%) e del portafoglio ordini provenienti dal mercato internazionale (+12,8%), più modeste le variazioni di fatturato (+7,6%) e delle commesse nazionali (+5,0%), in calo l’occupazione (-0,7%) che, invece, su base trimestrale, mette a segno un +2,0%. Sotto il profilo congiunturale, invece, si evidenzia un incremento della produzione (+2,7%) che consegue ad un maggior grado di utilizzo degli impianti (da 68% del primo trimestre al 71% del trimestre in esame). 

Tale incremento si è reso necessario anche per far fronte all’aumento degli ordini (interni:+ 2,9%; esteri: +1,2%) che fanno passare da 60 a 76 i giorni di produzione assicurati dalle commesse. In crescita su base trimestrale anche il fatturato (+3,3%) e l’export (+6,6%).

«Ottimo – secondo l’indagine – l’andamento del settore dei mezzi di trasporto, positive anche le performance dell’alimentare e, sia pure con qualche incertezza rispetto alla tenuta sul mercato internazionale, dell’elettromeccanica.

In difficoltà la chimico-farmaceutica, che solo nelle vendite estere attuali e future conferma la propria capacità competitiva. Sotto il profilo territoriale, si osservano su base annua i consistenti incrementi della provincia di Chieti e gli andamenti più critici delle altre province caratterizzati da variazioni positive, in genere di lieve entità, e contrazioni».

«Le previsioni degli operatori per i prossimi sei mesi sono pessimistiche per l’occupazione, leggermente prevalenti le aspettative di crescita di produzione, fatturato e ordini – prosegue il documento Cresa – Le piccole imprese (10-49 addetti) sono quelle che mostrano le maggiori difficoltà ad agganciare la ripresa con variazioni generalmente positive ma di intensità inferiore alle altre due classi dimensionali. Rispetto al trimestre precedente spicca il consistente incremento dell’occupazione (+4,9%), che però fa registrare un calo del 2,5% su base annua, e calano fatturato (-0,5%) e ordini interni (- 2,4%). Le previsioni a 6 mesi sono peggiori di quelle medie, particolarmente critiche per occupazione e ordini. Le medie imprese crescono su ambedue gli orizzonti temporali. Si osservano incrementi congiunturali generalmente inferiori e aumenti tendenziali superiori alla media regionale».

«Rispetto alle altre due classi dimensionali realizzano le migliori performance dell’export su base trimestrale ed annua (+6,5% e +14,2%) e dell’occupazione su base annua (+1,1%) e i peggiori andamenti degli ordini esteri. Gli operatori – si legge ancora nel rapporto – prevedono incrementi di tutti gli indicatori ad esclusione dell’occupazione. A trascinare la ripresa sono le aziende con oltre 250 addetti che presentano nel complesso le maggiori variazioni positive di tutti gli indicatori su base sia trimestrale che annua. In tale quadro spiccano gli andamenti più modesti dell’export (congiunturale:+1,1; tendenziale: +8,8%) e le contrazioni dei livelli occupazionali (congiunturale: -0,1%; tendenziale: -0,7%). Il clima di opinione tra gli addetti riguardo l’andamento dei mesi futuri è decisamente positivo».

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Registrazione Tribunale dell’Aquila n.560 del 24/11/2006 – PI 01717150666

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