L’AQUILA – Nulla di fatto per l’assegnazione della gestione dell’Aeroporto dei Parchi di Preturo. Un errore piuttosto grossolano commesso dall’unica azienda che aveva risposto al bando di gara pubblicato dal Comune dell’Aquila – la Transervis s.r.l., con sede a Bari – ha costretto la commissione giudicante a invalidare la procedura.
La documentazione depositata dalla società barese è risultata infatti incompleta e mancante di una fideiussione bancaria. In questi casi la legge prevede, per chi si rende colpevole di tali “dimenticanze”, l’esclusione automatica dalla gara, tant’è che la busta contenente l’offerta vera e propria, quella, per intenderci, dov’era scritto nero su bianco quanti soldi la società era disposta a investire sull’aeroporto aquilano, non è stata nemmeno aperta.
E ora, cosa accadrà? Lo abbiamo chiesto al vice sindaco Giampaolo Arduini: “Non è che abbiamo molte alternative. Faremo un avviso pubblico di interesse per far conoscere l’argomento e vedere se qualcuno risponde. A quel punto, nel momento cioè in cui avremo riscontrato un interesse all’apertura dello scalo da parte di qualche società, faremo un’altra gara o una trattativa privata, a seconda di quello che prevede la legge. E’ evidente” ha aggiunto Arduini “che non rifaremo un altro bando. L’avviso di interesse sarà pubblicato sul sito internet del Comune e sull’albo pretorio e sarà nostro compito scrivere a tutte le compagnie e a tutte le società che in Italia gestiscono gli aeroporti per capire se sono interessate. Purtroppo non abbiamo molta scelta perché al bando ha risposto una sola ditta”.
Già. Il problema, per Preturo, sembra essere proprio questo: l’assenza di pretendenti, di ditte disposte a gestirlo. L’aeroporto dei Parchi non è uno scalo appetibile da un punto di vista commerciale. Per attrarre investimenti gli aeroporti devono poter assicurare un traffico merci/passeggeri di una certa entità e L’Aquila, almeno in questo momento, non è in grado di garantire tutto questo.
A questo punto il problema diventa “politico”, nel senso che spetta alla politica e alle istituzioni creare le condizioni giuste affinché questo territorio torni a essere attraente e desiderabile agli occhi delle imprese. “Io non mi arrendo” ha concluso Arduini “Dovremo lavorare, tutti insieme, per convincere le aziende a investire su questo territorio e invogliare la gente e i turisti a venire qui. Ma per ottenere questo risultato dovremo essere tutti uniti”.